Nuovo appello ai vip: boicottate i diamanti del Botswana!
2 novembre 2010
Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Survival International lancerà domani un nuovo appello mondiale a boicottare i diamanti del Botswana a causa del trattamento riservato ai Boscimani del Kalahari. L’organizzazione, che difende i diritti dei popoli indigeni di tutto il mondo, sta sollecitando l’opinione pubblica a boicottare anche il turismo nel paese.
Il boicottaggio dei diamanti sarà lanciato con una manifestazione di protesta e la consegna a mano di una lettera davanti ai prestigiosi negozi De Beers di Londra e San Francisco. La De Beers è in parte di proprietà del governo del Botswana.
Londra: De Beers, angolo tra Old Bond St e Piccadilly, Londra W1S 4QT.
Ora: 3 novembre, 12.30-13.30
San Francisco: De Beers, 185 Post St, San Francisco, CA 94108.
Ora: 3 novembre, 12.30-13.30
Gillian Anderson, Quentin Blake, Joanna Lumley, Sophie Okonedo e Mark Rylance sono alcune fra le celebrità che si sono impegnate a non andare in Botswana o a non indossare diamanti fino a quando ai Boscimani non sarà consentito di vivere in pace sulle terre ancestrali.
“Per anni, nel nostro lavoro ci siamo impegnati a non usare diamanti ‘insanguinati’” ha dichiarato la famosa creatrice di gioielli Pippa Small. “Oggi dobbiamo boicottare anche i diamanti del Botswana, e dovremo farlo fino a quando i Boscimani non potranno vivere e cacciare liberamente sulla loro terra.”
Nel 2002 i Boscimani furono sfrattati illegalmente dalle terre ancestrali per far posto alle miniere di diamanti. All’epoca il governo negò l’esistenza di un importante deposito di diamanti nel Kalahari. Tuttavia, oggi, a otto anni di distanza, la Gem Diamonds – che ha rilevato la concessione dalla De Beers – sta negoziando per aprire una miniera da 3.3 miliardi di dollari proprio presso una delle comunità dei Boscimani.
Mentre la Gem Diamond (di cui i gioiellieri Graff possiedono una quota) continua a progettare l’apertura della sua miniera, i Boscimani sono stati costretti a lasciare le loro terre per fame. Pur avendo vinto una storica battaglia legale che ha riconosciuto loro il diritto di tornare a casa, i Boscimani si sono visti proibire sia l’uso del pozzo da cui dipendono per procurarsi l’acqua sia la possibilità di praticare la caccia di sussistenza.
Contemporaneamente, mentre negava ai Boscimani l’accesso al loro pozzo, il governo ne ha scavati di nuovi ad uso esclusivo degli animali, con il contributo della fondazione Tiffany & Co. E ha anche permesso a un tour operator “etico”, la Wilderness Safaris, di aprire sulla terra dei Boscimani un lussuoso complesso turistico dotato di bar e piscina.
“L’industria dei diamanti del Botswana è la “gemella siamese” del governo” ricorda Stephen Corry, direttore generale di Survival International. La gente dovrebbe sapere che, ben lungi dall’essere una dimostrazione di amore eterno, i diamanti del Botswana sono il simbolo dell’odiosa oppressione del primo popolo dell’Africa meridionale”.
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