Boscimani: 10 anni dopo, il Botswana continua a ignorare la sentenza del suo tribunale
13 dicembre 2016
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Oggi, 10 anni fa, i Boscimani della Central Kalahari ottennero una vittoria legale senza precedenti; il governo del Botswana, però, continua ad ignorarla ancora oggi.
La Corte Suprema del Botswana stabilì infatti che i Boscimani erano stati sfrattati illegalmente dalle loro terre ancestrali nella Central Kalahari Game Reserve e avevano il diritto di tornare a casa. La sentenza riconobbe inoltre che proibire ai Boscimani di cacciare era illegale; secondo uno dei giudici era “equivalente a condannarli a morire di fame.”
“Oggi è il giorno più felice per noi Boscimani. A lungo abbiamo pianto, ma oggi piangiamo di felicità”, disse il portavoce boscimane Roy Sesana all’uscita del tribunale.
Dieci anni dopo, il Botswana ha imposto un divieto di caccia a livello nazionale e ha promosso la politica dello sparare a vista ai “bracconieri”. In agosto, un elicottero della polizia ha sparato a un gruppo di Boscimani che cacciava antilopi per nutrire le proprie famiglie.
Con una pratica molto simile a quella utilizzata durante l’apartheid sudafricano, il governo costringe la maggioranza dei Boscimani a richiedere permessi della durata di un mese per entrare nella loro terra. Molti temono che, quando l’attuale generazione sarà scomparsa, i Boscimani saranno tagliati per sempre fuori dalla loro terra.
“Oggi, dieci anni fa, si festeggiava in Botswana e nel mondo. I Boscimani e i loro sostenitori esultavano perchè i giudici della Corte Suprema del paese non si erano piegati alle pressioni e avevano ordinato al governo di revocare le sue politiche brutali” ha commentato il Direttore generale di Survival, Stephen Corry. “Da allora, però, il governo del Generale Khama ha cercato di ignorare questa importantissima sentenza: chiunque abbia a cuore i diritti umani e la democrazia dovrebbe essere scioccato. Il furto di terra è un crimine grave e mortale, e Survival continuerà a sostenere i Boscimani nella loro lotta per la giustizia.”