Santo Antonio: la Banca Santander continuerà a finanziare la diga

11 luglio 2011

La diga Santo Antonio minaccia di devastare la foresta in cui abitano numerosi popoli tribali. © João Zinclar 2007

Questa pagina è stata creata nel 2011 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Dopo aver affermato di averlo sospeso, la banca più grande d’Europa, la Santander, ha ora ammesso pubblicamente di voler mantenere il finanziamento della famigerata diga Santo Antonio nell’Amazzonia brasiliana.

Nel Marzo di quest’anno, la Santander aveva scritto al pubblico di aver ‘messo in attesa’ il finanziamento della diga per preoccupazioni di ordine sociale e ambientale.

In seguito, la banca ha poi specificato di non aver, dopo tutto, sospeso il finanziamento della diga e di essere ora risoluta a continuare a sostenerlo.

Santander è la più grande banca europea. © P Clayton/ geograph.org.uk

La diga Santo Antonio, che fa parte del progetto di dighe costruite sul fiume Madeira, minaccia di danneggiare una vasta area di foresta da cui dipende la sopravvivenza di numerosi popoli tribali. La costruzione di strade incoraggerà migrazioni, colonizzazioni e taglio del legname.

Gli Indiani incontattati che vivono nell’area sono particolarmente vulnerabili; hanno poca resistenza alle malattie provenienti dall’esterno e qualsiasi contatto con estranei minaccia di condurli all’estinzione.

Il numero di casi di malaria nell’area è aumentato vertiginosamente da quando è iniziata la costruzione della diga e la malattia potrebbe risultare fatale per le tribù isolate.

Il Pubblico Ministero della regione sta indagando su 110 casi di violazioni di diritti umani ai danni degli Indiani nell’area.

All’inizio di quest’anno, alcuni leader indigeni amazzonici si erano recati a Londra per protestare contro la Santo Antonio e altre dighe amazzoniche che minacciano i popoli indigeni.

“Mi chiedo come si senta il governo brasiliano… Come possono promuovere dei progetti che potrebbero condurre un popolo all’estinzione?” ha dichiarato Almir Surui, un leader indigeno della tribù dei Surui che sta conducendo una campagna contro la diga.

Molte organizzazioni in tutto il mondo, compresa Survival International, hanno chiesto che il progetto delle dighe sul fiume Madeira sia cancellato.

Il Presidente del Brasile Dilma Rousseff ha visitato il sito della diga la scorsa settimana, per assistere all’inizio della deviazione del fiume Madeira, uno stadio chiave nella costruzione della diga.

Si pensa che la diga potrebbe entrare in funzione quest’anno.

Indiani incontattati del Brasile
Popolo

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