Ecuador: Governo accusato di etnocidio
5 aprile 2011
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La più grande organizzazione indigena dell’Ecuador ha lanciato un attacco legale senza precedenti contro il governo, accusandolo di “etnocidio” nei confronti delle tribù incontattate.
CONAIE, la Confederazione delle Nazioni Indigene dell’Ecuador, intende citare il Presidente Rafael Correa, i ministeri dell’ambiente, delle miniere e del petrolio e, fra gli altri, l’ambasciatore dell’Ecuador in Spagna.
Il governo è accusato di mettere in pericolo le vite degli Indiani incontattati permettendo alle compagnie petrolifere di operare sulle loro terre.
Se dovessero entrare in contatto con i loro operai, le tribù si troverebbero a fronteggiare il rischio di estinzione perché prive di difese immunitarie verso le malattie più comuni importante dall’esterno.
Il caso è stato affidato all’ufficio del procuratore generale la scorsa settimana.
“(Le tribù incontattate) dipendono esclusivamente dall’ambiente naturale che le circonda…” ha dichiarato la CONAIE. “Qualunque impatto significativo sulla loro terra genera una catena di problemi che alla fine porta al loro declino fisico e culturale, ovvero a ciò che noi consideriamo essere un etnocidio.”
Due dei gruppi citati nell’appello sono gli Indiani Tagaeri e Taromenane dell’Amazzonia ecuadoregna meridionale, che appartengono entrambi alla tribù degli Waorani.
Le compagnie petrolifere Perenco e Repsol sono al lavoro in una terra abitata dagli Indiani incontattati a cavallo del confine con il vicino Perù. Nessuna delle due riconosce il pericolo che la loro presenza costituisce per questi gruppi estremamente vulnerabili.
