Venezuela e Brasile: escalation di violenza e distruzione nel territorio yanomami

27 aprile 2022

Siti di estrazione illegale di oro nel Territorio Yanomami, Brasile 2022. © Bruno Kelly/HAY

In Venezuela, quattro Yanomami – tre uomini e una donna – sono stati uccisi a sangue freddo il mese scorso da soldati venezuelani che avevano aperto il fuoco su un gruppo di Yanomami durante una discussione sull’accesso a internet. La tragedia è avvenuta a Parima B, una grande comunità yanomami dove i militari hanno una base.

Un ragazzo yanomami di 16 anni e il fratello di una delle persone uccise sono rimasti feriti e sono stati trasferiti all’ospedale nella capitale dello stato, Puerto Ayacucho.

Gli omicidi sono avvenuti in un momento di crescente tensione all’interno del territorio. Infatti nonostante le continue richieste degli Yanomami, avanzate ripetutamente nel corso degli ultimi dieci anni, le autorità venezuelane hanno fatto ben poco per fermare le migliaia di cercatori d’oro illegali che operano nell’area. Ben lungi dal proteggere gli Yanomami e il loro territorio dalle invasioni, i militari sono accusati di trarre profitti dal commercio illegale di oro.

La catastrofe umanitaria sta travolgendo molte comunità. Sono stati denunciati casi di donne Yanomami costrette a prostituirsi dai minatori e di uomini forzati a lavorare nelle operazioni di estrazione. La malaria è dilagante e, a causa della crisi economica e politica nel paese e alla negligenza del governo venezuelano, le squadre sanitarie stentano a operare nel territorio.

La Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani ha condannato l’attacco e ha chiesto al governo di avviare un’indagine indipendente sugli omicidi e di assicurare i responsabili alla giustizia.

Yanomami e Ye’kwana protestano a Boa Vista, in Brasile. Tirano frecce alla statua di un cercatore d’oro illegale che si trova nel centro della città. © Mauricio Ye’kwana

La situazione nel territorio Yanomami è catastrofica anche in Brasile, tanto da ricordare una zona di guerra. Questo mese le organizzazioni indigene Hutukara e Wanasseduume, che rappresentano gli Yanomami e gli Ye’Kwana del Territorio Yanomami, hanno lanciato un rapporto scioccante: ‘Yanomani sotto attacco’ documenta violenze, abusi sessuali e molti casi di malaria e di avvelenamento da mercurio tra gli Yanomami come risultato dell’attività estrattiva illegale.

Il rapporto denuncia che tra il 2016 e il 2020 l’estrazione illegale di oro è cresciuta del 3,350% e ora interessa direttamente 273 comunità yanomami per un totale di 16.000 persone (il 56% della popolazione). Nel 2021 le attività minerarie sono aumentate del 46% rispetto al 2020.

Un sito di estrazione illegale di oro nel Territorio Yanomami, Brasile 2022. © Bruno Kelly/HAY

Le violenze sessuali contro le donne yanomami sono in aumento perché i minatori offrono droga e alcool in cambio di sesso; il report denuncia diversi casi di stupro di donne yanomami e molestie nei confronti delle ragazze.

La salute degli Yanomami sta rapidamente peggiorando. “L’estrazione illegale dell’oro ha causato un’esplosione dei casi di malaria e altre infezioni e malattie contagiose, con gravi conseguenze per la salute e l’economia delle famiglie” si legge nel documento.

Bande criminali armate e violente operano nella regione nell’impunità e molte comunità che si trovano nei pressi dei siti di estrazione illegale vivono in uno stato di assedio permanente, con i minatori che li intimidiscono e aprono il fuoco contro i villaggi. Nel 2020, due Yanomami sono stati uccisi dai minatori e nel 2021 almeno due Yanomami incontattati sarebbero stati assassinati dai cercatori d’oro. Sempre nel 2021, due bambini yanomami sono annegati nel fiume dopo essere stati risucchiati da una draga per l’estrazione dell’oro.

Un bambino Yanomami. La salute degli Yanomami oggi è a rischio a causa della diffusione della malaria e di altre malattie. © Fiona Watson/Survival

Gran parte delle invasioni sono incoraggiate dalla retorica razzista del Presidente Bolsonaro e dai suoi tentativi di sovvertire la Costituzione e legalizzare tutte le forme di estrazione mineraria nei territori indigeni. Il prezzo elevato dell’oro e i potenti interessi economici e politici nella regione hanno esacerbato il problema ulteriormente. Tuttavia, la bozza di un progetto di legge per aprire i territori indigeni alle attività minerarie è stata recentemente fermata al Congresso. Un duro colpo per Bolsonaro e i suoi alleati.

“Voi, non-indigeni, voi che vivete in terre lontane… vedete che gli Yanomami stanno realmente soffrendo! Vogliamo che i leader di tutto il mondo lo vedano!” ha fatto appello un leader yanomami di Palimiu, una comunità che ha subito ripetuti e violenti attacchi. “Abbiamo sofferto insieme alla foresta! …Ora la foresta è morta… Hanno distrutto tutti gli alberi che ci fornivano frutti! Hanno abbattuto tutti i grandi alberi! E chi è stato? Sono stati i cercatori d’oro… La nostra terra è completamente morta! E proprio come la foresta è devastata, anche noi lo siamo! Perché? Siamo stati devastati dalle attività minerarie. Vogliamo aprirvi gli occhi. Ci hanno spazzato via tutti!"

Survival ha protestato con le autorità venezuelane per l’assassinio dei quattro Yanomami; ha chiesto che i militari siano processati e condannati per le uccisioni; e ha recentemente manifestato insieme ad altre ONG di fronte all’ambasciata brasiliana contro l’estrazione mineraria illegale, il disboscamento e il furto delle terre indigene.

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