Columbus day: il genocidio delle tribù delle Americhe continua
11 ottobre 2014
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In occasione del Columbus Day, il 13 ottobre, Survival International denuncia casi attuali o recenti di popoli indigeni soggetti a violenza genocida da parte di esterni nella loro terra.
In aprile, gli Aché del Paraguay hanno intentato uno storico caso giudiziario per il genocidio che hanno subito tra gli anni ’50 e ’60. Gli Aché furono decimati dagli attacchi omicidi dei coloni, che catturarono gli indigeni per venderli come schiavi.
In Brasile vivono circa 100 tribù incontattate, sono le società più vulnerabili del pianeta. Intere popolazioni vengono spazzate via dalla violenza degli esterni che rubano loro terra e risorse, e da malattie verso cui non hanno resistenza, come l’influenza e il morbillo.
I Kawahiva incontattati, nel Brasile centrale, rischiano lo sterminio perché i taglialegna e gli allevatori invadono la loro terra. Un pubblico ministero ha aperto un’indagine per genocidio a seguito di prove che suggeriscono che gli Indiani vengono deliberatamente presi di mira dai taglialegna e sono costretti a vivere costantemente in fuga.
Altri casi di genocidio includono il brutale attacco al villaggio yanomami di Haximu in Venezuela, vicino al confine con il Brasile, da parte dei cercatori d’oro nel 1993. Sedici Yanomami furono uccisi – tra cui anziani, donne e bambini – e quattro degli imputati furono in seguito ritenuti colpevoli di genocidio in una sentenza senza precedenti.
Nello stato brasiliano di Rondonia, cinque Akuntsu sono gli ultimi sopravvissuti di un genocidio che ha spazzato via gran parte della tribù. Nel 1985 gli investigatori governativi scoprirono un’intera casa comunitaria abbattuta dalle ruspe, prova di un brutale massacro ad opera di sicari.
Anche l’invasione violenta e la distruzione della foresta degli Awá del Brasile per mano di taglialegna e allevatori armati è stata definita un genocidio dagli esperti brasiliani. A seguito della campagna internazionale di Survival, in gennaio gli invasori sono stati sfrattati dal principale territorio awá; tuttavia, finora il governo non ha implementato un programma permanente di protezione territoriale per impedire il ritorno degli invasori.
“Le società industrializzate sottopongono i popoli indigeni a violenza genocida, schiavitù e razzismo per rubare loro terre, risorse e forza lavoro in nome del ‘progresso’ e della ’civilizzazione’”, ha commentato oggi Stephen Corry, Direttore generale di Survival. “Sin dagli albori dell’Età della ‘Scoperta’ i popoli indigeni sono stati vittime innocenti di una colonizzazione aggressiva della loro terra. Descrivendoli come arretrati e primitivi, gli invasori hanno giustificato uno sterminio sistematico e crudele che continua ancora oggi. È arrivato il momento di fermare il genocidio.”