Svizzera: Indagine sulle finanze del primo Ministro del Sarawak
26 maggio 2011
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La Presidente della Confederazione Elvetica ha ordinato un’inchiesta sui beni del famigerato Primo Ministro del Sarawak Taib Mahmud depositati nelle banche svizzere.
Durante i suoi trent’anni di regime, Taib si è trovato più volte a fronteggiare diffuse e persistenti accuse di corruzione, in gran parte rivelate dal sito internet Sarawak Report. Ed è sotto il suo governo che è andata distrutta gran parte della foresta dello stato.
In una lettera alla fondazione svizzera Bruno Manser, che ha sollevato la questione con le autorità, la Presidente Micheline Calmy-Rey ha sottolineato l’impegno del governo svizzero a combattere la corruzione e a restituire ai rispettivi paesi i fondi accaparrati indebitamente.
Micheline Calmy-Rey ha citato anche la possibilità di congelare i beni di Taib e ha confermato di aver inoltrato la questione all’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) che indaga sul riciclaggio del denaro sporco in Svizzera.
Le foreste della tribù dei Penan sono state devastate dalle compagnie di disboscamento autorizzate dal governo di Taib Mahmud. Molte delle compagnie hanno stretti legami con il Primo Ministro, con la sua famiglia e suoi alleati. I cacciatori-raccoglitori Penan dipendono dalla foresta per tutto. Con il progressivo abbattimento delle foreste, la selvaggina è diminuita, i fiumi si sono interrati e il sago e i frutti della foresta sono andati distrutti. Senza queste risorse, i Penan non possono nutrire le loro famiglie.
Una volta Taib Mahmud ha descritto il comportamento dei Penan come quello di “animali della giungla” e ha parlato della necessità di farli adeguare alla “cultura dominante”. La storia ha più volte dimostrato "le conseguenze devastanti delle azioni volte a forzare un popolo tribale a lasciare la sua terra per imporgli ‘lo sviluppo’.
