Appello di Gordon Brown contro la “deliberata distruzione” delle foreste del Sarawak
4 aprile 2011
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L’ex-Primo Ministro britannico Gordon Brown ha divulgato un appello urgente per fermare la “deliberata distruzione” delle foreste pluviali del Sarawak, prima che sia troppo tardi. In un articolo scritto per il quotidiano The Independent il mese scorso, Brown descrive la deforestazione del Sarawak, la parte malese del Borneo, come “probabilmente il più grande crimine ambientale dei nostri tempi”.
Il Primo Ministro del Sarawak Taib Mahmud si ripresenterà alle elezioni il prossimo 16 aprile in un clima di grandi contestazioni. Durante i suoi 30 anni al potere, ha promosso il disboscamento su larga scala delle terre indigene.
Nelle foreste del Sarawak abitano molte tribù, tra cui i cacciatori-raccoglitori Penan, che dalla foresta dipendono per sopravvivere. I Penan si sono opposti per anni al disboscamento erigendo dei blocchi stradali pacifici. Ciò nonostante, molta della loro foresta è andata distrutta, e oggi stentano anche a trovare cibo a sufficienza per sfamare le loro famiglie.
Dopo aver estratto il legno pregiato, le compagnie deforestano completamente i territori per trasformarli in piantagioni di palma da olio o altri prodotti. Gordon Brown lo descrive come “un incubo ambientale che non da’ segni di rallentamento”.
“La vita è diventata molto difficile per noi” ha commentato un uomo Penan che ha già subito il disboscamento massiccio della sua foresta. “Molta gente del villaggio muore di fame perché non possiamo più contare sul cibo che ci forniva la foresta. E quando la nostra terra sarà stata convertita in piantagioni, andrà ancor peggio.”
Gordon Brown chiude il suo pezzo con un appello a un’azione comune: “Il coraggio dimostrato dai popoli del Sarawak ci da’ la possibilità di fermare la distruzione. Se falliremo, il mondo non sarà colpevole di semplice omissione; diventeremo tutti complici attivi della distruzione del futuro di una nazione da parte di persone tanto avide da non riuscire a vedere negli alberi altro che pezzi di legno.”
“Gordon Brown ha ragione, il mondo non dovrebbe stare a guardare e permettere che la foresta dei Penan sia distrutta nel nome del profitto e della cupidigia” ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival. “Senza le loro foreste, i Penan non hanno futuro”: