Rabbia e frustrazione tra i Boscimani. Manifestazioni oggi a Londra.

10 febbraio 2010

Madre e figlio boscimani, Kaudwane, Botswana. © Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Rabbia e frustrazione in questi giorni per le centinaia di Boscimani
che si sono visti rifiutare il diritto di parlare con il presidente del Botswana nel corso di una riunione tenutasi con loro giovedì scorso.

Il Presidente Khama, accompagnato da quattro ministri del governo, si è recato nel campo di reinsediamento di New Xade dove i Boscimani sono relegati dal 2002, dopo gli sfratti forzati effettuati dalle autorità. Nonostante la sentenza emessa dalla Corte Suprema nel 2006 abbia sancito il diritto dei Boscimani a vivere nella loro terra ancestrale, infatti, molti di loro languiscono ancora nei campi.

Molti Boscimani vorrebbero tornare a casa, nella Central Kalahari Game Reserve, ma il governo continua a rendere impossibile la loro vita nella riserva, dove è vietato loro ripristinare il pozzo dell’acqua cementato dalle autorità all’epoca degli sfratti. Le famiglie stentano a trovare acqua a sufficienza per sopravvivere e sono costrette a percorre 480 km per procurarsi acqua potabile al di fuori delle terre ancestrali.

Dopo il fallimento dei tentativi di negoziare con le autorità su questo problema, i Boscimani hanno intentato contro il governo una nuova causa giudiziaria con l’obiettivo di vedersi finalmente riconoscere il diritto fondamentale all’acqua.

Nel corso dell’incontro con il Presidente Khama – ha raccontato Jumanda Gakelebone, portavoce dei Boscimani – “la nostra speranza era che il presidente affrontasse il problema dell’acqua e ci fornisse una risposta che mostrasse almeno l’esistenza di una relazione tra noi e lui. Lui ha invece dimostrato di non essere interessato a parlarci. Non ci è stata data nemmeno l’opportunità di parlare”. Pare che il Presidente si sia dilungato a spiegare solo le migliorie previste per il campo e che quando Roy Sesana, fondatore della First People of Kalahari, gli ha posto una domanda sul fallimento dei negoziati, il Ministro alla Fauna e ai Parchi nazionali abbia risposto che Khama “non era tenuto a prestargli ascolto”.

Mentre ai Boscimani viene negato il diritto all’acqua, il Presidente Khama, che è nel direttivo dell’organizzazione ambientalista Conservation International, ha autorizzato nelle loro terre lo scavo di nuovi pozzi per gli animali selvatici, finanziati da Tiffany & Co, e ha dato il via libera alla costruzione di un complesso turistico dotato di piscina, ora già funzionante.

“Contro la ‘politica di Khama’, che è illegale e viola apertamente i fondamentali diritti umani dei Boscimani” ha dichiarato Stephen Corry, direttore generale di Survival International, oggi si terranno manifestazioni a Londra, nel corso della cerimonia di inaugurazione di un’importante mostra che celebra il Botswana. “Se il governo continuerà a perseguire la distruzione dei Boscimani, presto i turisti che visiteranno la Central Kalahari Game Reserve si ritroveranno a camminare sulle loro tombe.”

All’inaugurazione parteciperà Roy Blackbeard, Alto Commissario del Botswana nel Regno Unito. Nel corso di un’intervista rilasciata al sito web Safaritalk, Blackbeard ha difeso gli sfratti governativi dei Boscimani (riconosciuti illegali nel corso del processo del 2006) sostenendo che siano stati “attuati nell’interesse nazionale del resto dei suoi cittadini” e ha negato le rivendicazioni di acqua da parte dei Boscimani sostenendo che loro “non usano i pozzi”.

Blackbeard difende anche la politica del governo che continua a proibire la caccia di sussistenza ai Boscimani della riserva nonostante quest’azione sia stata condannata da un giudice della Corte Suprema del paese in quanto equivalente a “condannare [i Boscimani] a morire di fame”.

L’appuntamento è previsto per oggi, 10 febbraio, presso la Galleria Rebecca Hossack, 2a Conway Street, Fitzroy Square, London W1T 6BA, dalle ore 18.30 alle 19.30 locali.

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
E-mail: [email protected]

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