I rifugiati della conservazione - Ogiek sotto sfratto dalla foresta natale
7 agosto 2009
Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Il governo keniota ha dato un ultimatum alle comunità degli Ogiek che vivono nella foresta Mau. Se non abbandoneranno le loro case entro la metà di settembre, verranno arrestati. In attesa della scadenza, i funzionari di polizia si sono già insediati attorno all’area.
Negli ultimi anni, la foresta Mau ha subito un grave degrado, per lo più a causa della penetrazione delle compagnie di disboscamento e dei coloni illegali giunti a sfruttare le risorse del territorio. Il governo del Kenya ha deciso di combattere questo problema sfrattando chiunque, compreso il popolo degli Ogiek che vive là da secoli.
Gli Ogiek stanno opponendo resistenza allo sfratto. Alcuni suoi rappresentanti hanno incontrato il Segretario all’ambiente all’inizio della settimana scorsa. Volevano dissuaderlo dai suoi propositi e spiegargli che non esisterebbe risarcimento in grado di compensare il danno arrecato alle comunità in caso di sfratto.
“Dal mese scorso viviamo tutti nella paura” ha dichiarato a Survival, Kiplangat Cheruyot, del Programma di Sviluppo del Popolo Ogiek. ”Il problema è molto serio, gli Ogiek non hanno un altro posto dove andare. La gente è disperata. Il governo ha dichiarato che non risparmierà nessuno, nemmeno una capra o un pollo.”
È dai tempi del colonialismo che periodicamente vengono compiuti tentativi di sfrattare gli Ogiek dalla loro foresta ancestrale, solitamente con il pretesto di impedire loro di degradare il territorio. Ma secondo gli Ogiek, a devastare la foresta sono le compagnie dei disboscatori e, più recentemente, i coloni illegali.
Gli Ogiek vivono nella foresta Mau da secoli e dipendono da essa per il loro sostentamento. Se il governo non cambierà i suoi progetti, gli Ogiek diverranno gli ultimi “rifugiati della conservazione” del mondo, costretti con la forza a lasciare le loro case per soddisfare un’antiquata idea di una foresta senza uomini.