Il governo del Botswana torna all’attacco dei Boscimani
20 maggio 2009
Questa pagina è stata creata nel 2009 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Ieri, il governo del Botswana ha inviato camion stipati di poliziotti e guardaparco nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR) per confiscare le capre dei Boscimani rientrati nella loro terra ancestrale.
I Boscimani si erano visti confiscare le loro piccole greggi nel 2002, quando furono illegalmente sfrattati dalle loro case, ed erano riusciti a rientrarne in possesso solo alcune settimane fa.
Il Ministro di Giustizia aveva garantito ai Boscimani di poter riportare le capre nella riserva, e i veterinari governativi avevano certificato la buona salute degli animali. Il pretesto con cui le greggi erano state sottratte ai Boscimani all’epoca degli sfratti, infatti, era che gli animali potessero contagiare la fauna selvatica con gravi malattie infettive, un’accusa dimostrata infondata all’epoca del famoso e storico processo conclusosi nel dicembre 2006, quando i giudici riconobbero come “illegali” e “incostituzionali” le azioni de governo del Botswana contro i Boscimani.
Sembra che i funzionari del Ministero all’Ambiente, alla Fauna e al Turismo abbiano preso oggi di mira le capre dei Boscimani perché incompatibili con l’immagine del Kalahari che le autorità vogliono promuovere. Il governo sta infatti spingendo per la costruzione di un villaggio turistico nei pressi della comunità boscimane di Molapo, la stessa privata ieri delle sue greggi.
Le capre forniscono ai Boscimani un’essenziale fonte di sostentamento, specialmente durante la stagione arida. Il ruolo di questi animali è diventato ancora più importante negli ultimi anni, cioè da quando il governo impedisce ai Boscimani di accedere al loro pozzo dell’acqua.
Jumanda Gakelebone, uno dei Boscimani dell’organizzazione First People of the Kalahari, ha dichiarato oggi: “In quanto Boscimani del Kalahari, noi pensavamo che la vecchia vertenza con il governo del Botswana potesse essere risolta e arrivare finalmente a una conclusione. Ma la posizione presa del Ministero del Turismo ci porta a pensare che non ci sia alcun spazio per negoziazioni. Noi, i Boscimani, ci appelliamo alla nazione del Botswana e dichiariamo aperta una nuova battaglia tra il governo e i Boscimani della CKGR. Stiamo cercando di parlare con le autorità da oltre due anni. Ora, rilanciamo la nostra campagna”.
“Per due anni” ha aggiunto Stephen Corry, direttore generale di Survival, “i Boscimani hanno cercato di sedere a un tavolo con il governo per parlare dei loro diritti. Ma sino ad oggi, l’unica risposta è stata quella di inviare dei camion di poliziotti a privarli delle greggi di cui erano appena rientrati in possesso. È dura constatare quanto meschine e arroganti siano le azioni del governo contro i Boscimani. A questo punto, dovrebbe aver ormai capito che non è così facile liberarsi di loro.”
Da anni Survival sostiene la battaglia dei Boscimani. Nonostante la Corte Suprema del Botswana abbia sancito nel 2006 il loro diritto a vivere nella CKGR, il governo del nuovo presidente Ian Khama continua a violare i loro diritti, tra cui quello alla caccia di sussistenza. Ai Boscimani è vietato anche l’accesso al pozzo dell’acqua che si trova nella loro terra. La privazione della caccia e dell’acqua rendono la vita di questo popolo estremamente difficile.
Richiedi copia del DVD sulla storia della grande vittoria giudiziaria.
Per ulteriori informazioni:
Jumanda Gakelebone (First People of the Kalahari) allo (267) 7190 9972 (solo in inglese).
Oppure Francesca Casella (Survival Italia) allo (39) 02 8900671; [email protected]