Turbamento durante linaugurazione mondana del nuovo store De Beers
20 novembre 2002
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Turbamento durante l'inaugurazione mondana del nuovo store De Beers
Tra le 18,45 e le 22 di questa sera, i sostenitori di Survival International chiederanno alle celebrità di non oltrepassare il presidio organizzato in occasione dell'inaugurazione del primo negozio De Beers a Londra, in segno di protesta e solidarietà per la deportazione dei Boscimani dal Kalahari.
Alcuni media hanno riferito che la "dopo aver ricevuto le lettere inviatele da Survival International… pochissimi giorni prima dell'inaugurazione del primo store in Gran Bretagna, la top-model Iman ha rinunciato al suo ruolo di nuovo volto della De Beers" *. Poiché non è ancora giunta alcuna conferma della notizia da parte di Iman, Survival continua a chiederle di interrompere il suo contratto di testimonial della compagnia.
Questo presidio segue l'azione con cui lo scorso ottobre Survival ha sostituito il gigantesco manifesto pubblicitario che ritraeva Iman sulle vetrine del negozio De Beers con un altra gigantografia recante l'immagine di una donna boscimane e lo slogan "I boscimani non sono per sempre".
La De Beers si è ritrovata nell'occhio del ciclone a causa della deportazione degli ultimi Boscimani Gana e Gwi, cominciata agli inizi dello scorso anno. La De Beers detiene la concessione di un ampio deposito diamantifero nella Central Kalahari Game Reserve del Botswana, la terra dei Boscimani, e si sta preparando ad ulteriori prospezioni. La De Beers sostiene che tali giacimenti sarebbero antieconomici, ma ha speso milioni di dollari nell'area e non ha rinunciato alla licenza di sfruttamento minerario per il futuro.
Sia il governo del Botswana sia la De Beers negano che i diamanti abbiano qualcosa a che vedere con la deportazione. Ma gli ufficiali del governo avevano detto ai Boscimani che "se avessero trovato i diamanti in qualche luogo, la gente sarebbe stata cacciata via."
Stephen Corry, direttore di Survival, ha dichiarato "Invitiamo la De Beers a far pressioni sul governo del Botswana per cambiare la sua disastrosa politica. Non fermeremo la nostra campagna fino a quando ai Boscimani non sarà permesso di fare ritorno nelle loro terre."
* Lettera sul Sunday del 17 novembre 2002
Per ulteriori informazioni contattare Francesca Casella (02-8900671 o scrivere una email a [email protected])