Disperato appello dal deserto del Kalahari
3 ottobre 2002
Questa pagina è stata creata nel 2002 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Turista italiano raccoglie la drammatica testimonianza di una ragazza boscimane
"Fai sapere agli altri stati della nostra situazione e dì loro che in questo paese non c'è libertà. Forse un giorno ci uccideranno ["maybe they will kill us anytime"]. Dillo allora alle altre nazioni perché, nel caso morissimo, sappiano che c'era un popolo in questa terra."
E' questo l'appello disperato che M., una ragazza boscimane di 23 anni, ha affidato ad una lettera lasciata nelle mani di un turista italiano entrato recentemente nella Central Kalahari Game Reserve.
Sono ormai pochi i turisti che si addentrano nel deserto, scoraggiati dalle difficili condizioni ambientali e dalle guardie che esercitano duri controlli per assicurarsi che ai Boscimani non venga portato alcun aiuto. Nella lettera, la ragazza racconta le persecuzioni e le drammatiche condizioni del suo popolo: "Il governo del Botswana ha costretto con la forza i Basarwa [Boscimani] a lasciare la Central Kalahari Game Reserve e li ha trasferiti in nuovi villaggi. (…) Poi, ha interrotto gli aiuti che era solito darci, cioè l'acqua, il cibo e le medicine. Noi di Gugamma siamo riusciti a cavarcela da soli con il cibo e l'acqua; ma la gente non può sopravvivere senz'acqua. Chi è stato deportato a Kauduane [uno dei campi di reinsediamento] ora mangia carne di cane per la fame."
Dopo che le guardie avevano bloccato il suo tentativo di rifornire i villaggi di acqua, che all'interno del CKGR è un bene riservato agli animali e proibito ai Boscimani, il turista italiano è stato intimidito e accusato di essere un inviato di Survival International o della BBC, che stanno denunciando il caso all'opinione pubblica internazionale. Profondamente colpito dalla situazione, al suo rientro in Italia il turista ha contattato immediatamente Survival, che non conosceva, affidandoci una sua testimonianza scritta e mettendosi a disposizione per interviste.
Per leggere la testimonianza integrale della ragazza boscimane, clicca qui .
Sono disponibili foto e filmati per la stampa.
Per ulteriori informazioni contattare Francesca Casella (02-8900671 o scrivere una email a [email protected])