Gli Enawene Nawe conquistano il diritto di pescare
1 aprile 2008
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Gli Enawene Nawe hanno il diritto di praticare la pesca lungo il fiume Rio Preto, la loro più importante riserva di pesca. Lo ha stabilito recentemente un giudice del tribunale brasiliano a cui gli Enawene Nawe si sono rivolti lo scorso anno.
Gli allevatori locali avevano ottenuto un’ingiunzione che vietava agli Indiani la costruzione di accampamenti temporanei lungo il fiume e di dighe per intrappolare il pesce. Ma, nel suo pronunciamento, il giudice ha riconosciuto il Rio Preto dello stato del Mato Grosso come “area importante per tutte le comunità indigene del territorio degli Enawene Nawe sia per il suo significato religioso sia come fonte di cibo”. Un rappresentante degli Indiani ha detto a Survival la settimana scorsa che la tribù ha accolto con gioia la decisione del giudice e che ora nella zona regna la pace.
Ogni anno, gli Enawene Nawe risalgono il Rio Preto in canoa per costruire dighe di tronchi e accampamenti temporanei in cui vivono per molti mesi pescando e affumicando il pesce. Quest’attività è parte di un rituale noto con il nome di “Yãokwa”, uno scambio di cibi tra esseri umani e spiriti che dura circa quattro mesi e che mira a placare gli “yakairiti”.“Tutta questa terra [la regione del Rio Preto] appartiene agli yakairiti” spiega Kawari, un anziano enawene nawe, “i nostri spiriti ancestrali. I fiumi, il pesce e gli alberi appartengono a loro. Se li distruggi, agli yakairiti si vendicheranno e uccideranno tutti gli Enawene Nawe”.
Gli Enawene Nawe stanno esercitando una grande pressione sul governo brasiliano affinché riconosca il loro diritto di proprietà su quest’area, di grande importanza per loro sia dal punto di vista economico sia rituale in quanto particolarmente ricca in pesci, noci e frutti del genipapo. Negli ultimi dieci anni, gli allevatori di bestiame hanno progressivamente invaso e disboscato il territorio. Nel tentativo di costringere gli Indiani a lasciare la regione, alcuni di loro hanno usato metodi violenti e intimidatori, tra cui l’incendio degli accampamenti di pesca.
