Brasile: giovane Enawene Nawe in stato critico dopo una sparatoria

28 ottobre 2015

Un ragazzo enawene nawe è stato colpito nel corso di uno scontro con allevatori e camionisti armati. © Fiona Watson/Survival

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Sabato scorso un giovane Enawene Nawe di 19 anni, Daliyamali, è stato colpito al torace da uomini armati nello stato di Mato Grosso. È stato subito trasferito d’urgenza nella capitale statale, dove resta in condizioni critiche in attesa di un intervento chirurgico.

Gli Enawene Nawe entrarono per la prima volta in contatto con una società non indigena nel 1974; oggi la popolazione dellla tribù conta di circa 670 individui.

La sparatoria è avvenuta quando un gruppo di Enawene Nawe si è messo in viaggio verso la città di Brasnorte per protestare contro un gruppo di camionisti e allevatori, che avevano bloccato la strada per impedire alla tribù di entrare in città.

Quando i due gruppi si sono incontrati la tensione è salita; alcuni uomini hanno sparato agli Indiani, che hanno risposto con le frecce.

Da diversi mesi gli Enawene Nawe richiedevano un pedaggio ai veicoli che attraversavano il ponte sul fiume Juruena in segno di protesta contro la mancata manutenzione da parte delle autorità della strada che arriva alla loro terra, e che viene utilizzata per evacuare gli Indiani in caso di emergenza.

Come rappresaglia alcuni camionisti e allevatori hanno deciso di bloccare la strada per Brasnorte e impedire così agli Indiani di entrare in città, dove si recano per comperare beni di prima necessità.

Le riserve ittiche degli Enawene Nawe sono diminuite drasticamente a causa di un complesso di dighe idroelettriche in costruzione lungo il fiume Juruena. Dal 2009, in diverse occasioni, le autorità hanno dovuto trasportare tonnellate di pesce surgelato al villaggio della tribù. Il pesce è infatti essenziale per gli Enawene Nawe, che non mangiano carne rossa.

La tribù ha in atto una campagna per riottenere parte della sua terra ancestrale chiamata Adowina (“Fiume nero”), occupata da anni dagli allevatori. Adowina è un luogo di importanza strategica per la pesca: ogni anno, infatti, gli Enawene Nawe costruiscono fitte dighe di tronchi sulle quali posizionano grandi ceste per intrappolare il pesce.

La cerimonia dello Yakwa rischia di perdersi a causa di una drastica riduzione delle riserve di pesce. © Fiona Watson/Survival

Il pesce viene affumicato e riportato al villaggio. Qui si svolgono cerimonie molto elaborate, chiamate Yakwa, durante le quali avviene uno scambio rituale di cibo con il mondo spirituale.

Nel 2010 lo Yawka è stato riconosciuto parte del patrimonio culturale del Brasile e l’UNESCO lo ha identificato come uno degli ‘inestimabili tesori’ dell’umanità. Ma, poiché non ci sono più pesci, questa importante cerimonia rischia di perdersi.

I pubblici ministeri hanno ordinato al FUNAI, il dipartimento agli affari indigeni del Brasile, di accelerare la demarcazione di Adowina. Tuttavia, il riconoscimento dei territori indigeni è paralizzato da una campagna per indebolire i diritti indigeni messa in atto dal potente settore dell’agri-business brasiliano e da molti politici.

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