Gli Indiani al Presidente Lula: niente attività minerarie nelle nostre terre

19 novembre 2007

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Raoni, leader indigeno della tribù dei Kayapó, ha consegnato una lettera al presidente del Brasile Lula in cui scrive: “Non accetteremo attività minerarie sulla nostra terra”.

La lettera, firmata dagli Indiani delle tribù Kayapó, Panará, Tapajuna e Yudjá, è stata sollecitata da un progetto di legge in corso di dibattimento al parlamento brasiliano che potrebbe aprire i territori indigeni allo sfruttamento minerario su larga scala.

Nella lettera si legge: “Non vogliamo che il nostro territorio venga invaso da minatori, prospettori, tagliatori di legna, pescatori o chiunque altro. Vogliamo che i diritti sanciti dalla Costituzione nel 1988 siano onorati. Il Presidente Lula e il governo brasiliano devono rispettare e difendere i popoli indigeni”.

Gli Indiani esprimono anche il loro disaccordo a una serie di dighe idroelettriche che il governo sta programmando di costruire sul corso del fiume Xingu e dei suoi affluenti. “Non permetteremo che vengano costruite queste dighe che distruggerebbero i nostri territori, le nostre risorse naturali e le vite dei nostri popoli”.

Nella lettera si chiede anche che il governo brasiliano riconosca il territorio Kapôt Nhinore, sacro agli Indiani Mebengôkre Kayapó.

Leggi la lettera (in portoghese)

Indiani del Brasile
Popolo

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