Brasile: proteste internazionali in attesa della sentenza della Corte Suprema su un caso giudiziario epocale
25 agosto 2021
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Migliaia di indigeni da tutto il Brasile stanno protestando a Brasilia contro il “Marco Temporal” (Limite temporale), il PL490 (anche noto come “Progetto di legge della Morte”) e una serie di altri piani genocidi del governo di Bolsonaro.
La mobilitazione internazionale “Luta Pela Vida” (lotta per la vita), che durerà tutta la settimana, è guidata dall’organizzazione dei popoli indigeni del Brasile APIB.
L’APIB ha organizzato una veglia davanti alla Corte Suprema, che oggi dovrebbe riprendere la votazione sul Marco Temporal , una proposta promossa dal settore dell’agrobusiness secondo cui i popoli indigeni che non possono provare che al 5 ottobre 1988 (giorno in cui fu promulgata la Costituzione brasiliana) abitavano fisicamente sulle loro terre, non vi hanno più alcun diritto.
Proteste sono in corso anche in altre parti del mondo, come Londra e San Francisco: i manifestanti chiedono la fine degli attacchi genocidi scagliati contro i popoli indigeni dal Presidente Bolsonaro e dai suoi sostenitori.
Il Marco Temporal costituisce una seria minaccia per centinaia di territori indigeni, centinaia di migliaia di indigeni e decine di popoli incontattati, tra cui:
- Gli Xokleng: uno dei loro territori è al centro del caso dibattuto dalla Corte Suprema, che deciderà della validità, o meno, del Marco Temporal.
Agli inizi del XX secolo, il governo brasiliano, che aveva incoraggiato gli Europei a stabilirsi nelle terre indigene, assegnò loro ampie porzioni del territorio degli Xokleng e di altri popoli indigeni. Finanziò anche una cosiddetta “milizia per la caccia agli Indiani”, che accelerò il furto coloniale di terra e il genocidio dei popoli indigeni.
Ora la Corte Suprema potrebbe rendere definitivi gli effetti di questi e di altri sfratti successivi, stabilendo un precedente dalle conseguenze devastanti per tutti i popoli del Brasile.
- I Guarani sono stati derubati di quasi tutta la loro terra, che ora è utilizzata dal settore dell’agrobusiness, prima del 1988. Sarebbero tra i popoli più colpiti. La loro lotta per riavere la terra, già lunga ed estremamente complicata, diventerebbe ancora più dura e sanguinosa.
- I Kawahiva incontattati: come per molte altre tribù incontattate, la loro esistenza e la loro ubicazione sono state confermate ufficialmente solo dopo il 1988.
- Molte altre tribù incontattate la cui esistenza non è ancora stata ufficialmente confermata dal governo, nonostante le numerose prove. I casi simili sono 86, uno è quello degli Indiani incontattati del territorio di Ituna Itatá, la cui ordinanza di protezione territoriale scadrà a breve.
Se approvato, il Marco Temporal porterebbe i diritti dei popoli indigeni indietro di decenni e potrebbe sterminare intere tribù incontattate. Il movimento indigeno e i suoi alleati stanno lottando perché non sia approvato.
“È tempo che il paese ascolti i suoi popoli indigeni. Le nostre vite sono legate alla terra, poiché viviamo in comunione con essa” ha dichiarato APIB. “Siamo i custodi delle foreste e di tutte le forme di vita che vi abitano. Davanti a noi abbiamo un Congresso che continua a spingere la sua agenda anti-indigena. Lottiamo contro il Marco Temporal, su cui la Corte Suprema dovrebbe votare il 25 agosto. Resisteremo!"
“Per i popoli indigeni, è la sentenza più importante degli ultimi decenni: è a rischio il futuro di centinaia di migliaia di persone” ha dichiarato la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce. “Ed è anche un test cruciale per la democrazia e il sistema giudiziario brasiliani. I giudici della Corte Suprema devono rispettare la Costituzione, che riconosce i diritti territoriali originari dei popoli indigeni in quanto primi abitanti del paese.”
Note ai redattori:
- La protesta a San Francisco si è svolta il 24 agosto davanti al consolato brasiliano. Vi hanno partecipato sostenitori di Brazil Solidarity Network, Women’s Earth, Climate Action Network, Survival International e Amazon Watch.
- A Londra, la protesta si è svolta il 25 agosto davanti all’ambasciata brasiliana. Vi hanno partecipato sostenitori di Amazon Rebellion, Brazil Matters, CAFOD, Greenpeace, Parents for Future e Survival International.