Boscimani arrestati nonostante la sentenza del tribunale
16 luglio 2007
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Ventuno Boscimani Gana e Gwi sono stati arrestati dalla polizia del Botswana per aver cacciato nelle loro terre ancestrali, nella Central Kalahari Game Reserve (CKGR). Arrestati tra giugno e i primi di luglio, dovevano comparire in tribunale la settimana scorsa.
Nel dicembre scorso, l'Alta Corte del Botswana ha sancito il diritto dei Boscimani a vivere all'interno della CKGR e ha riconosciuto l'illegalità delle azioni compiute dal Governo nel 2002, quando aveva ritirato le licenze di caccia dei Boscimani e li aveva sfrattati dalle loro terre ancestrali.
Secondo il giudice Phumaphi, "il rifiuto di assegnare ai Boscimani le SGL [licenze di caccia], unito alla decisione di interrompere la distribuzione di razioni di cibo, equivaleva a condannare a morire di fame tutti coloro che volevano continuare a vivere nella CKGR".
Da quando è stata emessa la sentenza, il governo ha continuato a negare comunque ai Boscimani il diritto di cacciare all'interno della Riserva del Kalahari. E ha anche continuato a negare ai Boscimani il diritto di usare i pozzi dell'acqua che si trovano nelle loro terre e di riportare nei loro villaggi le capre che erano state rimosse dalle autorità con falsi pretesti.
Da quando erano stati deportati gli ultimi 700 Boscimani, nel 2002, circa cento persone sono riuscite a tornare a casa ma a centinaia hanno paura a farlo, nonostante lo desiderino disperatamente.
"Perché il governo si ostina a tenere i Boscimani lontani dalle loro terre nonostante la sentenza della Corte e i danni che tale comportamento arreca all'immagine del paese?" ha chiesto oggi Francesca Casella, direttrice per l'Italia. "Perché getta legna sul fuoco arrestando degli uomini colpevoli solo di aver cercato di sfamare le loro famiglie? Vogliamo sperare che questa volta, almeno i cacciatori non vengano picchiati e torturati come è spesso accaduto in passato".
A maggio, il leader dei Boscimani Roy Sesana aveva compiuto il suo primo viaggio in Italia. Oltre che pregare la comunità internazionale di continuare a sostenere la battaglia del suo popolo per la terra e la vita, Roy Sesana si era anche appellato ai politici italiani chiedendo al nostro governo di ratificare al più presto la Convenzione ILO 169, la più importante legge in difesa dei popoli indigeni, delle loro culture e dei loro stili di vita.
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Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
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