Interdizione all'acqua - la protesta dei Boscimani
19 marzo 2007
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Mentre il mondo si accinge a celebrare la Giornata mondiale dell'Acqua fissata dalla Nazioni Unite per il 22 marzo, il governo del Botswana proibisce ai Boscimani del Kalahari l'uso della loro acqua. Un leader boscimane è in viaggio verso Londra, per protestare contro il divieto.
La procura generale del Botswana ha scritto agli avvocati dei Boscimani respingendo la loro richiesta di poter installare una pompa dove esiste già un pozzo, all'interno della riserva del Kalahari centrale (CKGR), loro terra natale. Il motivo del rifiuto addotto è che il pozzo sarebbe di proprietà del governo.
Nel dicembre scorso, la Corte Suprema del Botswana ha decretato che i Boscimani hanno il diritto di vivere nella loro terra e che il loro trasferimento forzato dalla CKGR, effettuato nel 1997 e nel 2002, è stato illegale. Oggi, i Boscimani vogliono organizzarsi per garantirsi, a proprie spese, l'accessibilità all'acqua.
Jumanda Gakelebone dell'organizzazione boscimane First People of Kalahari ha dichiarato oggi: "Il tribunale ha detto che possiamo tornare nella nostra terra ma dobbiamo costatare che il governo fa tutto quello che è in suo potere per fermarci. Per quale altro motivo se no dovrebbe impedirci di usare un pozzo che non usa nessun altro? Senz'acqua non possiamo vivere nel Kalahari".
Il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan fa riferimento al diritto all'acqua come a un "bisogno umano fondamentale e quindi un diritto umano primario".
Gakelebone sarà a Londra dal 20 al 26 di marzo ed è disponibile per interviste.
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