Marcia di protesta al Parlamento contro lo sfratto dei Boscimani
4 dicembre 2006
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Sabato scorso, circa 200 persone sono scese in strada a Gaborone, capitale del Botswana, per protestare contro il rifiuto del governo di permettere ai Boscimani del Kalahari di fare ritorno alle loro terre ancestrali.
La protesta giunge 10 giorni prima che la Corte Suprema del Botswana decida il destino dei Boscimani nel corso di un processo divenuto storico.
I dimostranti portavano dei cartelli con scritto: "La vita umana più di quella degli animali", "Terra e diamanti alla gente, non alle multinazionali'" e "Lasciate che i Basarwa [Boscimani] tornino a casa adesso".
Akayang Magama, il segretario generale del partito di opposizione del Botswana, il BNF, ha dichiarato che "il governo sta cercando di imporre ai Boscimani un modello di insediamento così estraneo al loro stile di vita da renderli meri recipienti di razioni di cibo governative. Questo modello sfocia nel genocidio etnico e culturale e alimenta nuovi problemi di alcolismo, prostituzione e diffusione dell'AIDS".
Nel corso della manifestazione è stata presentata una petizione al presidente Festus Mogae che chiede che ai Boscimani sia permesso di ritornare nella loro terra natale e che possano diventare comproprietari e cogestori della riserva naturale.
L'organizzazione boscimane First People of Kalahari ha applaudito la protesta. "Speriamo che questo faccia si che il governo ascolti le nostre preghiere – Vogliamo tornare a casa! – Siamo molto emozionati e felici per questo sostegno" hanno dichiarato in un comunicato stampa venerdì scorso. Alcuni Boscimani provenienti dal campo di reinsediamento di New Xade sono arrivati a Gaborone per unirsi alla protesta.
Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross – 0044 207 6878734 – [email protected]