I ritardi del tribunale fanno lievitare le spese dei Boscimani

17 febbraio 2006

Questa pagina è stata creata nel 2006 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Il processo che dovrà decidere il destino dei Boscimani Gana e Gwi è giusto alla fine della sua seconda settimana del 2006 ed è già riuscito ad accumulare oltre 7 giorni di ritardo sul programma.

Ieri, i giudici hanno annunciato un rinvio di altri due giorni per decidere nuovamente su una questione che era stata oggetto di un ordine della corte lo scorso mese di agosto.

A quel tempo, la corte aveva ordinato all'avvocato del governo, Sidney Pilane, di non fare riferimenti ad un rapporto sulla terra boscimane scritto un anno dopo l'inizio del processo. La violenta reazione che Pilane aveva avuto nei confronti dei giudici gli era addirittura costata quattro giorni di carcere per oltraggio alla corte. Nonostante ciò, nei giorni scorsi, l'avvocato ha tentato ancora una volta di presentare il rapporto come prova. Pilane è lo stesso avvocato che, lo scorso settembre, aveva ordinato ai militari di aprire il fuoco sui Boscimani con gas lacrimogeni e pallottole di gomma mentre cercavano di portare cibo e acqua ai loro parenti all'interno della Central Kalahari Game Reserve.

La scorsa settimana, la corte aveva perso altri due giorni poiché i giudici si erano assentati per presiedere ad una cerimonia.

Questi rinvii arrivano dopo un accordo stretto tra le parti, che prevede la chiusura del processo entro le prossime dieci settimane.

La causa dei Boscimani è già la più lunga e la più dispendiosa della storia del Botswana nonostante sia stata intentata dagli abitanti più poveri del paese.

Oggi, il direttore generale di Survival, Stephen Corry, ha dichiarato: "Gli avvocati del governo sono consapevoli dei grandi problemi di finanziamento che hanno i Boscimani e sembrano usarli contro di loro. Piuttosto che cercare di accelerare il processo, cercano di allungarne il più possibile i tempi. Dire che questo atteggiamento non è equo verso i Boscimani è decisamente un eufemismo".

Per ulteriori informazioni, Francesca Casella, 02 8900671,  <[email protected]>
oppure Miriam Ross (0044) 207 687 8734 – email [email protected]

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