#UncontactedTribesWeek – la settimana internazionale per i diritti dei popoli incontattati
17 giugno 2024
Inizia oggi la Uncontacted Tribes Week, la settimana internazionale di sensibilizzazione e mobilitazione per i diritti dei popoli incontattati del pianeta organizzata da Survival International.
Nel mondo si contano almeno 150 popoli incontattati, la maggior parte dei quali vive nel bacino amazzonico. Sono i popoli più autosufficienti della terra e rappresentano una parte essenziale della diversità umana, ma la loro sopravvivenza è gravemente minacciata dallo sfruttamento sfrenato delle risorse naturali da parte del mondo industrializzato.
Intere popolazioni vengono infatti sterminate dalla violenza genocida di esterni che le derubano di terre e risorse, e da malattie – come influenza e morbillo – verso cui non hanno difese immunitarie.
Dal 17 al 23 giugno, Survival mobilita i suoi sostenitori e l’opinione pubblica su alcuni casi particolarmente urgenti:
- Popolo Mashco Piro, Perù: si crede sia il popolo incontattato più numeroso al mondo; vivono nella foresta peruviana, al confine con il Brasile. Il loro territorio è minacciato dalle attività della compagnia per il taglio del legno Canales Tahuamanu, che estrae legname dalla terra dei Mashco Piro mettendo in serio pericolo la loro sopravvivenza: la distruzione della foresta, gli incontri fortuiti con i taglialegna e la diffusione di malattie potrebbero sterminarli completamente.
Canales Tahuamanu ha persino ricevuto la certificazione del Forest Stewardship Council (FSC), un riconoscimento che dovrebbe garantire l’operato etico e sostenibile dell’azienda. Survival chiede a FSC di revocare immediatamente questa certificazione mandando così un segnale forte sia alla compagnia sia al governo peruviano: le attività di taglio del legno nell’area devono essere fermate prima che per i Mashco-Piro sia troppo tardi!
- Popolo Shompen, India. Il governo indiano vuole trasformare la piccola isola di Great Nicobar, dove vivono gli Shompen incontattati, nella “Hong Kong dell’India”. Il “mega-progetto” di sviluppo prevede la costruzione di un porto gigantesco, una città, una centrale elettrica, una base militare, un parco industriale e molto altro, con un aumento della popolazione di circa l’8.000%.
Se il progetto dovesse proseguire, sarebbe devastante: “crediamo sarebbe una condanna a morte per gli Shompen, equivalente al crimine internazionale di genocidio” si legge in una lettera al governo indiano firmata da 39 studiosi internazionali di genocidio.
- Popolo Kawahiva, Brasile. Il Territorio della tribù, Rio Pardo, si trova all’interno della municipalità di Colniza, una delle aree più violente del Brasile; il 90% del reddito di Colniza deriva dal traffico illegale di legname. Taglialegna e allevatori operano nelle vicinanze dei Kawahiva e hanno preso di mira il loro territorio, il cui processo di demarcazione langue da 25 anni.
Finalmente, i primi di giugno, la Corte Suprema Federale ha dato al governo 30 giorni di tempo per presentare il programma dei lavori per il completamento del processo. Urge intensificare la pressione perché solo la protezione permanente del territorio permetterà a questo popolo di sopravvivere e di prosperare uscendo da una situazione di estrema vulnerabilità.
- Popolo Hongana Manyawa, Indonesia. Un video diffuso di recente, e diventato virale, mostra alcuni Hongana Manyawa incontattati costretti a uscire dalla loro foresta per chiedere cibo ai minatori che operano nella loro terra. L’estrazione del nichel, utilizzato per la produzione delle batterie delle auto elettriche, sta infatti distruggendo rapidamente la loro foresta e gli Hongana Manyawa non possono più cacciare.
A seguito della diffusione del video, il Presidente del Senato indonesiano ha affermato che il governo del paese dovrebbe “intervenire immediatamente per fornire protezione alla tribù indigena.”
“I popoli incontattati non sono reliquie primitive di un passato remoto destinate inevitabilmente all’assimilazione economica e culturale, o all’estinzione: vivono nel presente, sono nostri contemporanei; semplicemente non sono industrializzati e si sono evoluti secondo paradigmi diversi dai nostri” ha commentato Francesca Casella, Direttrice di Survival International Italia.
“Sono i custodi dei luoghi a più alta biodiversità, ma anche i popoli più vulnerabili del mondo. Quando le loro terre sono minacciate, rischiano di essere sterminati. Al contrario, laddove i loro diritti territoriali sono rispettati, possono continuare a prosperare. Ecco perché in questa Uncontacted Tribes week stiamo mobilitando l’opinione pubblica: insieme possiamo determinare se questi popoli sopravviveranno o saranno sacrificati nel nome di un presunto ‘progresso’”.
Note ai redattori:
- Survival International è l’unica organizzazione a lottare a livello internazionale per la sopravvivenza dei popoli incontattati di tutto il mondo.
- Per non perdere le azioni urgenti promosse da Survival in occasione della Uncontacted Tribes Week basta iscriversi alla newsletter, a questo link.