I Guardiani dell’Amazzonia rispondono all’omicidio di Paulo Paulino Guajajara

15 novembre 2019

Paulo Paulino Guajajara, assassinato in una imboscata dei trafficanti di legno. © Sarah Shenker/Survival International

Questa pagina è stata creata nel 2019 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Dichiarazione dei Guardiani Guajajara del territorio indigeno Arariboia, Brasile

Abbiamo perso un guerriero eccezionale. Hanno ucciso Paulo Paulino Guajajara (“Lobo”), nostro amico, nostro fratello, nostro compagno instancabile nella difesa della foresta.

Siamo in lutto e i nostri cuori soffrono.

Lobo è stato ucciso perché difendeva la nostra terra. La nostra foresta che ci dà tutto. La nostra foresta senza la quale non possiamo vivere. Lobo è stato ucciso perché difendeva la vita.

C’è così tanto male in questo mondo. I trafficanti di legna vogliono ucciderci per derubarci dei nostri alberi e far profitti. Non siamo violenti con loro, ma loro sono armati fino ai denti. Ci minacciano. Ci uccidono. Hanno ucciso i nostri amici, i nostri compagni guardiani Cantidi, Assis e Afonso. E ora hanno ucciso anche Lobo.

Ma non sarà morto invano. Siamo tristi e arrabbiati, ma questo crimini ci dà anche forza. Un altro guerriero è stato piantato nel terreno. Ci darà la forza per continuare a lottare per proteggere la nostra foresta. Per le nostre famiglie e per la sopravvivenza dei nostri parenti Awá incontattati. Non ci arrenderemo mai.

Non possiamo arrenderci perché abbiamo una grande battaglia in vista. Il governo si è auto-proclamato nostro nemico. Il Presidente Bolsonaro ha detto che non proteggerà le terre indigene. Lui e altri vogliono aprire la nostra terra all’agribusiness. Non lo accetteremo mai!

Vogliamo che il governo rispetti il suo dovere di aiutarci a difendere le nostre foreste dagli invasori illegali e dalla distruzione. Vogliamo adeguata sicurezza per la nostra terra e le nostre vite.

Vogliamo che il governo indaghi sulla morte di Lobo e sull’attacco verso di lui e verso il nostro compagno guardiano Tainaky. Vogliamo che gli assassini e la mafia del traffico del legno finiscano dietro le sbarre.

Da molto tempo denunciamo le minacce e i crimini contro di noi. Lobo e tutti noi Guardiani abbiamo spesso avvisato le autorità che in qualsiasi momento avremmo potuto essere attaccati e uccisi. Nulla è stato fatto. E Lobo è stato ucciso.

Dov’è la giustizia? Chiediamo giustizia!

Continueremo a lottare per liberare la nostra terra dai trafficanti di legno. Sappiamo che funziona. Stiamo facendo in modo di ridurre ampiamente la distruzione della nostra foresta.

La protezione della nostra terra e della sua biodiversità è sempre stata e sempre sarà la nostra battaglia. Non è una questione politica o di denaro. È semplicemente una questione di vita o di morte, per noi, per i nostri parenti e per le generazioni future.

Finché avremo vita, combatteremo per Lobo. Combatteremo fino all’ultima goccia del nostro sangue. E vinceremo. La salute del pianeta dipende da questa lotta.

Chiediamo a tutti di sostenere il nostro lavoro per difendere i polmoni del pianeta e per difendere la vita. Per Lobo e per tutti, combatteremo fino alla fine.

PS: Sarah Shenker, ricercatrice senior di Survival International, aveva recentemente partecipato a una delle missioni dei Guardiani dell’Amazzonia insieme a Tainaky e Paulo Paulino Guajajara. Per vedere un breve video della missione, clicca qui.

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