Olimpiadi: leader indigeno in Europa per denunciare ‘il lato oscuro del Brasile’
25 maggio 2016
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Tonico Benites, leader guarani, ha viaggiato in Europa per denunciare il ‘lato oscuro del Brasile’, in vista delle Olimpiadi che si terranno a Rio questa estate.
“La situazione che devono affrontare i popoli indigeni viene nascosta e messa a tacere. Il Brasile finge di rispettare i popoli indigeni che vivono sul suo territorio, ma chi è interessato alle Olimpiadi deve sapere che, troppo spesso, questi popoli subiscono ingiustizie e violenze” ha detto. “E le nostre terre vengono derubate… Per noi questa è un’ottima occasione per rivelare all’opinione pubblica il lato oscuro del Brasile."
Le terre dei Guarani sono state derubate e occupate da allevamenti e piantagioni di canna da zucchero e soia. Oggi i membri della tribù si ritrovano a vivere in riserve sovraffollate o ai margini della strada, dove soffrono di malnutrizione, malattie e del tasso di suicidi più alto al mondo. Subiscono attacchi sistematici e frequenti da parte dei sicari al soldo degli allevatori e i loro leader vengono assassinati uno a uno.
Tonico – portavoce, antropologo e coordinatore dell’associazione guarani Aty Guasu – è in prima linea nella campagna dei Guarani per fare ritorno alla terra ancestrale. Ha ricevuto minacce di morte e ha subito ripetute molestie da parte dei sicari.
Il viaggio di Tonico – sostenuto da Front Line Defenders e Survival International – lo ha portato in Irlanda, al Parlamento Europeo di Bruxelles e a Londra. Qui ha raccontato la sua storia al quotidiano The Guardian e ad altri giornali, ha risposto alle domande di migliaia di persone sul sito web Reddit, ha parlato con gli studenti e ha protestato contro gli attacchi del Brasile ai suoi primi abitanti.
I Guarani temono che il Presidente ad interim Michel Temer e i suoi alleati anti-indigeni della lobby agricola brasiliana indeboliranno drasticamente i loro diritti, peggiorando così una crisi umanitaria già critica.
Il Congresso sta discutendo il PEC 215, un emendamento costituzionale che darebbe ai proprietari terrieri anti-indigeni la possibilità di bloccare il riconoscimento di nuovi territori indigeni – e potrebbe addirittura consentirgli di smembrare quelli già esistenti. Questo sarebbe una catastrofe per le tribù di tutto il paese, che dipendono dalla loro terra per sopravvivere.
A seguito di una recente visita ai Guarani, la Relatrice Speciale ONU per i Diritti dei Popoli Indigeni Victoria Tauli-Corpuz ha espresso grave preoccupazione per l’attuale caos politico in Brasile e il pericolo che questo comporta per gli indigeni del paese.
Mentre Tonico portava la storia del suo popolo in Europa, il leader guarani Eliseu Lopes parlava alla sede delle Nazioni Unite di New York, e altri leader protestavano a Brasilia per chiedere la restituzione, una volta per tutte, delle loro terre.
La campagna internazionale che Survival ha lanciato in occasione delle Olimpiadi fa pressione sul Brasile affinchè blocchi il PEC 215 e protegga la terra dei Kawahiva incontattati, uno dei popoli più minacciati del pianeta.