'Premio Nobel Alternativo' al Boscimane arrestato

29 settembre 2005

Questa pagina è stata creata nel 2005 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

A cinque giorni dall'arresto dei loro leader, la sorte dei Boscimani del Kalahari ha subito oggi un clamoroso capovolgimento. Alla First People of the Kalahari (FPK), l'organizzazione dei Boscimani Gana e Gwi impegnata in una dura battaglia per il ritorno di questo popolo nelle sue terre ancestrali, oggi è stato assegnato il Right Livelihood Award, il prestigioso premio svedese noto anche come "Premio Nobel Alternativo".

Il riconoscimento è stato assegnato ai Boscimani per la loro "risoluta resistenza agli sfratti forzati dalle terre ancestrali" e per la loro strenua battaglia "per vedersi riconoscere il diritto di mantenere il loro tradizionale stile di vita".

Cinque giorni fa, i leader della FPK erano stati arrestati mentre tentavano di portare cibo e acqua ai loro parenti che ancora resistono all'interno della Riserva del Kalahari Centrale (CKGR), il territorio ancestrale da cui la maggior parte dei Boscimani è stata deportata. Durante l'operazione, condotta dalla polizia utilizzando lacrimogeni e proiettili di gomma, erano stato arrestati 28 Boscimani, tra cui alcuni bambini. Dopo dopo essere stati ammanettati, i leader boscimani sono stati picchiati brutalmente.

La FPK sta combattendo una durissima battaglia in difesa del diritto dei Boscimani Gana e Gwi di vivere in pace all'interno della CKGR, la terra che questo popolo abitata da almeno 20.000 anni. I ricchi giacimenti di diamanti rinvenuti all'interno della Riserva sono stati ormai ampiamente riconosciuti come la causa della deportazione dei Boscimani da parte del governo. La De Beers, che controlla tutte le miniere del Botswana, è soggetta oggi a un boicottaggio mondiale.

Per ulteriori informazioni sul premio: rightlivelihood.org

Sono disponibile immagini filmate e fotografie.
Per ulteriori informazioni, Francesca Casella, [email protected]

Tra gli Africani che in passato hanno vinto il Right Livelihood Award vi sono l'ambientalista keniota Wangari Maathai (successivamente insignito anche del Premio Nobel) e il nigeriano Ken Saro-Wiwa.

Roy Sesana, leader della First People of Kalahari, è la prima persona nata in Botswana a vincere il premio.

La First People of Kalahari e Roy Sesana

Roy Sesana, o Tobee Tcori (il suo nome boscimane), è il leader dei Boscimani Gana, Gwi e dei Bakgalagadi, ed è il fondatore della loro organizzazione, la First People of the Kalahari. È nato in Botswana in una comunità boscimane, Molapo, almeno 50 anni fa, anche se non si conosce la sua età precisa. Ha lavorato alcuni anni in Sud Africa prima di tornare nel Kalahari centrale nel 1971, per diventare un guaritore tradizionale.

I 4.000 Gana e Gwi erano tra gli ultimi Boscimani a vivere ancora sulle loro terre ancestrali da cacciatori-raccoglitori. Nel 1997 e nel 2002, dopo anni di vessazioni e molestie, il governo del Botswana ha deportato loro – e i loro vicini Bakgalagadi – dalle loro terre native, situate nella Riserva del Kalahari Centrale (CKGR). I funzionari del governo cementarono i pozzi, rovesciarono le riserve di acqua e sparsero il terrore minacciando di bruciarli vivi nelle loro capanne se si fossero rifiutati di andarsene. Da allora più di 200 Boscimani sono riusciti a tornare a casa aggirando il controllo dei guardaparco.

Tutti gli altri, tuttavia, stanno ancora aspettando di poter tornare nelle loro terre. Vivono in campi di reinsediamento che loro stessi hanno definito "luoghi di morte". Sebbene il governo abbia speso molti soldi per la costruzione di questi campi (e abbia assoldato alcuni Boscimani perché prendessero le parti della polizia), chi vi abita vive in condizioni miserevoli. È assolutamente proibito cacciare o raccogliere frutti spontanei; i Boscimani sono completamente dipendenti dai sussidi del governo. L'alcolismo, la violenza domestica e la prostituzione hanno avuto una drammatica escalation, così come il tasso di malati di HIV/AIDS.

Ai Boscimani fu detto che dovevano andarsene per lasciare spazio alle future miniere di diamanti. Nonostante ciò, il governo e il suo partner, la De Beers, ora negano, sebbene l'area dell'intera Riserva sia coperta da concessioni di prospezione mineraria. La Riserva era stata appositamente creata per i Boscimani nel 1960; nel corso degli anni ‘80, tuttavia, in seguito alla scoperta di giacimenti di diamanti (che a tutt'oggi non sono ancora stati sfruttati), la politica del governo è cambiata drasticamente. I Boscimani sono stati "persuasi" ad andarsene; pestaggi e torture da parte delle guardie sono diventati frequenti. Durante una conferenza del 2004, Sesana ha raccontato la morte di suo fratello dopo essere stato picchiato da alcuni funzionari.

Sesana è stato uno dei fondatori dell'organizzazione boscimane FPK, nata nel 1991 per proteggere i diritti di questa popolazione, tra cui i diritti territoriali, completamente negati. Fino ad allora solo alcune ONG avevano lavorato con i Boscimani in Botswana, per lo più per realizzare programmi di sviluppo e progetti missionari; nessuna di esse, però, aveva mai affrontato questioni più profonde. In questo contesto, la FPK è emersa come il più esplicito difensore dei diritti dei Boscimani in Botswana, aumentando l'ostilità del governo nei suoi confronti. I telefoni della FPK sono stati intercettati, i suoi visitatori tenuti sotto controllo e diffamati pubblicamente. Un'altra ONG di Boscimani, la WIMSA-Botswana è loro sostenitrice.

Sesana è uno dei fondatori della FPK e ne è stato presidente dal 1995 al 2000. Da allora lavora principalmente nelle comunità per coordinare le fasi del processo intentato dagli stessi Boscimani contro il governo per averli deportati dalle loro terre. La sopravvivenza della FPK è costantemente a rischio, ma, nel tempo, è riuscita a richiamare l'attenzione internazionale. Ha anche promosso e supportato molti progetti locali, ha fornito sostegno legale, ha mappato la terra boscimane e ha censito molti Boscimani come "residenti" della Riserva.

I Boscimani vivono tradizionalmente in una società egualitaria senza leader politici. Gli stessi Boscimani spiegano che Sesana fa quello che loro vogliono: la loro lotta è comune. Tuttavia, Sesana ha mostrato un eccezionale coraggio e un grande spessore personale di fronte all'oppressione del governo. Impersonifica la lotta del suo popolo per la sopravvivenza, per la restituzione delle terre ancestrali e per la libertà di scegliere autonomamente il proprio stile di vita (che i Boscimani non vedono come primitivo, ma come lungimirante). Il suo lavoro, inoltre, riassume due questioni più ampie e vitali. Prima di tutto, sarà mai riconosciuto in Africa il diritto dei popoli indigeni? Nonostante i Boscimani abitino in questi luoghi da più di 20.000 anni, il Botswana proclama che tutti i suoi abitanti sono indigeni allo stesso modo. In secondo luogo, è legittimo distruggere un popolo in nome dello sviluppo?

Il 24 settembre 2005 Sesana e l'intera leadership della FPK sono stati arrestati insieme a un'altra ventina di Boscimani, tra cui sette bambini. Avevano tentato di rientrare nella loro terra per portare aiuto ai loro parenti rimasti nella Riserva. Guardie armate hanno stabilito dei campi intorno alle comunità per impedire ai rimasti di cacciare per approvvigionarsi di cibo; ora stanno per togliere loro anche un piccolo gregge di capre per farli morire di fame.

Sesana e gli altri leader della FPK sono stati picchiati e arrestati. Sono usciti dal carcere su cauzione il 27 settembre.

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