Avvocato per i diritti umani condanna l’impatto devastante della conservazione sui popoli indigeni

24 febbraio 2015

Il 26 febbraio, l’avvocato britannico Gordon Bennet terrà una conferenza stampa a Johannesburg. © Survival International

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L’avvocato per i diritti umani Gordon Bennett, un portavoce dei Boscimani e una ricercatrice di Survival International terranno una conferenza stampa a Johannesburg per denunciare la persecuzione dei popoli indigeni effettuata nel nome della “conservazione”.

Data: Giovedì, 26 febbraio 2015
Ora: 9.00-11.00
Luogo: Ascot Hotel, Johannesburg

La conferenza stampa si terrà poco prima di un simposio sui ‘crimini di natura’ organizzato in Sud Africa dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) e da altri, e a pochi giorni dall’importante congresso di “United for Wildlife” contro il bracconaggio, che si terrà a marzo in Botswana.

L’avvocato britannico Gordon Bennett spiegherà che, molto spesso, l’applicazione delle leggi sulla fauna selvatica danneggiano le comunità tribali: accade, infatti, che le leggi sbagliate vengono fatte rispettare dalle persone sbagliate e colpiscono le persone sbagliate. L’avvocato porterà esempi concreti dal Botswana, dal Camerun e dall’India.

I popoli indigeni, come i Baka, vengono arrestati, picchiati, torturati e uccisi nel nome della 'conservazione'. © Freddie Weyman/Survival

In India, ad esempio, i popoli indigeni vengono sfrattati illegalmente e con la forza dalle riserve delle tigri in cui, invece, i turisti sono benaccetti. Gli indigeni del Botswana e del Camerun vengono accusati di “bracconaggio” perché cacciano per nutrirsi. Sono arrestati, picchiati, torturati e uccisi, mentre i cacciatori di trofei paganti vengono incoraggiati.

Il diritto dei Boscimani del Kalahari a cacciare per nutrirsi è un diritto umano fondamentale, confermato anche dalla Corte Suprema del Botswana. Il Presidente Khama ha vietato, illegalmente, la caccia in tutto il paese – ad eccezione, però, che per i ricchi cacciatori di trofei. I Boscimani che vengono sorpresi a cacciare vengono arrestati, picchiati e torturati.

La campagna di Survival #CacciatoriNonBracconieri denuncia una tragica ironia: mentre i popoli indigeni vengono perseguitati perché cacciano, la caccia di trofei viene incoraggiata. © Survival International

I popoli indigeni e Survival International chiedono al congresso di United for Wildlife di rilasciare una dichiarazione sulla caccia di sussistenza delle tribù: “I popoli indigeni non devono essere criminalizzati perché cacciano per nutrire le loro famiglie.”

Nota ai redattori:

- Gordon Bennett e il portavoce dei Boscimani saranno disponibili per interviste a seguito della conferenza stampa, e parteciperanno al simposio di IUCN "Beyond Enforcement: Communities, governance, incentives and sustainable use in combating wildlife crime", che si terrà a Muldersdrift, Sud Africa, dal 26 al 28 febbraio 2015;
- Il congresso di “United for Wildlife” sul commercio illegale di fauna selvatica si terrà a Kasane, Botswana, il 25 marzo 2015;
- Recentemente Survival ha lanciato la campagna ‘Parks need peoples’ (I parchi hanno bisogno dei popoli) per cambiare l’attuale modello di conservazione che ha portato alla persecuzione dei popoli indigeni. La campagna di Survival si basa su 5 principi fondamentali.
- Scarica il nuovo, durissimo rapporto di Survival ‘Parks need peoples’.
- Per confermare la propria partecipazione alla conferenza stampa di Survival inviare un’email a [email protected]

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