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I Batak

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Questa pagina è stata creata nel 2015 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I Batak delle Filippine rischiano di perdere la loro terra

La legislazione governativa, che ha vietato i loro tradizionali metodi di coltivazione, ha avuto un impatto devastante.

La campagna di Survival ha aiutato ad attenuare parzialmente questo divieto, ma per i Batak il cibo continua a scarseggiare.

I Batak vivono nelle foreste settentrionali dell’isola di Palawan, nelle Filippine occidentali. Il loro sostentamento dipende da un’insieme variegato di prodotti provenienti dalle coltivazioni, dalla caccia, dalla raccolta e dalla pesca.

I Batak delle Filippine sono un popolo “negrito”, da non confondere con i Batek – cacciatori-raccoglitori della Malesia peninsulare – o con i Batak indonesiani del nord di Sumatra, molto popolosi ed etnicamente diversi.

Si pensa che provengano dalla prima ondata di migrazione umana cha attraversò il ponte di terra tra le isole Filippine e il continente asiatico 50.000 anni fa.

Molte minacce

Un Batak raccoglie miele dall'alto della foresta. © Dario Novellino/Survival

Oggi i Batak sono minacciati da programmi per la conservazione che hanno comportato, ad esempio, il divieto governativo alla pratica del debbio e la creazione di “aree protette” all’interno delle loro terre ancestrali.

Attualmente i Batak sono meno di 300, ma nel 1900 erano circa 700. Il furto delle loro terre, il disboscamento e l’esposizione a malattie rappresentano pericoli molto seri.

La grave malnutrizione li ha resi più vulnerabili a malattie come la malaria, il morbillo e la tubercolosi.

Soffrono anche di un tasso di mortalità infantile molto elevato, associato a un calo delle nascite. La popolazione batak non è numerosa e spesso i giovani si sposano con persone esterne alla tribù.

Cosa fa Survival?

Quando, nel 1994, il governo locale dichiarò illegali i metodi di coltivazione dei Batak, la produzione di riso diminuì drasticamente e la tribù fu sull’orlo della devastazione.

Ai Batak non rimase altra alternativa se non quella di raccogliere e vendere molti più prodotti della foresta, ma questo comportò un generale impoverimento delle risorse essenziali.

Survival lanciò una campagna, che ottenne una revoca parziale del divieto. Le autorità, infatti, riconobbero che la tribù era stata “colpita negativamente da questa politica”.

Survival continua a fare pressione affinché sia riconosciuto il diritto dei Batak a vivere nelle loro terre e a utilizzarle secondo il loro volere.

Anche tu puoi aiutarli. Scrivi una lettera e aiutaci a tenere alta la pressione sul governo filippino. La tua voce potrebbe essere cruciale per la sopravvivenza dei Batak.

Gli errori del governo

I problemi dei Batak non sono nuovi. Quando nel 1956 venne costruita la prima strada attraverso la loro terra, nella regione arrivò un gran numero di coloni. La tribù fu costretta ad abbandonare gli insediamenti in pianura per ritirarsi sulle meno fertili colline.

Nel 1969 il governo delle Filippine cercò di reinsediare i Batak per trasformarli in agricoltori stanziali. Non riuscì nel suo intento, ma fece grandi danni.

Negli anni ’70 la richiesta di prodotti della foresta aumentò, e i Batak furono progressivamente coinvolti nell’economia monetaria. Molti, però, si ritrovarono presto intrappolati dai debiti.

Negli anni ’80 le compagnie di taglialegna invasero le aree più remote del territorio dei Batak abbattendo vaste aree di alberi kauri, da cui la tribù dipendeva per la raccolta di resina destinata alla vendita. Il prodotto era diventato ancora più importante dopo che il governo aveva vietato la pratica di rotazione delle colture su cui i Batak facevano affidamento.

Nel 1997 il governo filippino approvò l’Indigenous Peoples’ Rights Act (Atto sui diritti dei popoli indigeni) per proteggere la loro terra e il loro stile di vita.

Tuttavia, a causa dei difficili requisiti posti dalla legge e della mancanza di volontà politica, ben poco è stato realmente messo in pratica.

Per saperne di più sui problemi che colpiscono lo stile di vita dei Batak, leggi l’articolo di Dario Novellino Cycles of Politics and Cycles of Nature: Permanent Crisis in the Uplands of Palawan (in inglese).

Come vivono

Per generazioni, i Batak hanno combinato con successo la caccia, la pesca e la raccolta di frutti spontanei della foresta con la pratica della rotazione delle colture.

Coltivano riso, radici e ortaggi. In marzo, all’apice della stagione secca, gli orti vengono bruciati.

Dopo aver coltivato un’area, i Batak la lasciano incolta per diversi anni. In aprile, con l’arrivo delle piogge, vengono piantati nuovi orti.

Grazie ad un’intima conoscenza del riso, gli indigeni riconoscono e danno un nome ad almeno 70 diverse varietà. Le donne pescano con filo e amo, mentre la comunità intera lavora insieme per prendere i pesci stordendoli con un veleno di origine vegetale.

La preda più preziosa è il cinghiale, che i Batak cacciano con l’aiuto di lance e cani. Inoltre, raccolgono foglie, frutti, tuberi e cuori di palma per nutrirsi; oltre a resina, canne di vimini e miele destinate alla vendita.

Per favore, chiedi al governo filippino di permettere ai Batak di scegliere come utilizzare le proprie risorse. Scrivi una lettera per esprimere le tue preoccupazioni.

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