Riconoscimento speciale ai poliziotti che hanno assassinato un leader papuaso
21 gennaio 2010
Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Cinquanta agenti della polizia indonesiana hanno ricevuto un riconoscimento speciale dal Quartier Generale della Polizia Nazionale per aver ucciso il leader dell’indipendenza papuana Kelly Kwalik il mese scorso.
La polizia indonesiana ha sparato a Kelly Kwalik colpendolo a una coscia il 16 dicembre 2009, ed è morto poco dopo. Le circostanze esatte della sua morte restano poco chiare.
L’esercito e la polizia indonesiana vantano una lunga storia di esecuzioni extra-giudiziarie, di arresti e torture effettuati verso persone sospettate di sostenere il movimento indipendentista del Papua Occidentale.
Nonostante in passato fosse stato coinvolto nelle attività ribelli del Movimento per la Liberazione di Papua (OPM), Kwalik aveva rinunciato alla violenza da molti anni e si era impegnato a lottare per l’indipendenza in modo pacifico. Qualche settimana prima della sua morte era stato invitato ad incontrare alcuni alti funzionari della sicurezza indonesiana. Molti Papuasi sospettano che potrebbe essere stato attirato in una trappola con la promessa di un altro incontro simile.
La polizia ha giustificato la sua uccisione sostenendo che Kwalik fosse coinvolto nell’imboscata a un convoglio di autocarri effettuata nel 2002, nel corso della quel morirono tre insegnanti nei pressi della Grasberg, un’enorme miniera di rame e oro di proprietà americana. La polizia ha anche detto di sospettare che Kwalik fosse il mandante di numerosi attacchi effettuati nella regione della miniera l’anno scorso, durante i quali ci furono otto morti. Comunque sia, al tempo delle uccisioni del 2002 come in concomitanza di quelle più recenti, la polizia aveva scartato l’ipotesi di un coinvolgimento dell’OMP.
Survival sta facendo appello al governo indonesiano perché indaghi sulle circostanze della morte di Kwalik in maniera approfondita e ha chiesto che vengano assicurati alla giustizia i membri delle forze di sicurezza che hanno commesso atti di violenza contro il popolo del Papua.