Avatar non è una semplice fantasia
20 gennaio 2010
Questa pagina è stata creata nel 2010 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Il regista James Cameron ha ricevuto ieri quattro Golden Globe per “Avatar” e ha spiegato una delle idee centrali del film.
“Avatar ci invita a costatare che è tutto interconnesso” ha dichiarato nel suo discorso di ringraziamento. “Lo sono l’uno all’altro tutti gli esseri umani così come ognuno di noi lo è alla terra.”
Ma la storia futurista di Avatar – quella di una tribù indigena che vive in armonia con la natura e che rischia la distruzione della sua comunità e delle sue terre ancestrali per mano di aggressivi invasori, non è solo una fantasia.
Come i Na’vi di Avatar, anche gli ultimi popoli tribali rimasti al mondo – dall’Amazzonia alla Siberia – rischiano l’estinzione e assistono alla spoliazione delle loro terre da parte delle potenti forze del profitto come la colonizzazione e lo sfruttamento forestale e minerario.
Come i Na’vi, i popoli indigeni contemporanei vengono discriminati da un mondo che li ritiene primitivi perché non aspirano agli stili di vita dei paesi industrializzati e spesso scelgono di affidarsi al loro ambiente naturale per sopravvivere, come hanno fatto per millenni.
Per i Na’vi, la foresta di Pandora è “il loro tutto”, esattamente come per la maggior parte dei popoli tribali del nostro pianeta la vita e la terra sono sempre state profondamente legate.
Molti popoli indigeni ritengono che per prendersi cura della terra sia necessario adottare un atteggiamento sostenibile. È drammaticamente desolante constatare che mentre i ghiacci dell’Artico si assottigliano, gli oceani si alzano e le foreste bruciano, a rischiare l’estinzione siano proprio i popoli che meglio conoscono questi ecosistemi minacciati prendendosene cura da secoli. È quanto sta accadendo per esempio ai Jarawa che abitano negli ultimi tratti di foresta vergine rimasti nelle isole Andamane.
“La meraviglia del cinema è che voi potete apprezzare il miracolo del nostro mondo senza dover percorrere quattro anni luce e mezzo per raggiungere un altro pianeta” ha aggiunto James Cameron.Uno dei modi migliori per proteggere il miracolo del nostro patrimonio naturale è garantire i diritti alla terra dei popoli indigeni.
È disponibile la versione completa di questo articolo, per pubblicazione.
Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
E-mail: [email protected]