Tribù isolate affrontano l'invasione
31 ottobre 2001
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Tribù isolate affrontano l'invasione
"Le autorità delle isole Andamane devono fermare il bracconaggio e l'invasione del territorio jarawa per scongiurare la sua ulteriore distruzione."
Corte Suprema di Calcutta
Due tribù incontattate che vivono nelle isole dell'Oceano Indiano subiscono un'affluenza fatale di coloni e turisti. Se l'invasione non sarà fermata, molte persone moriranno.
Nelle Isole Andamane, nella Baia del Bengala, vivono gli Jarawa, una tribù che fino ad ora ha avuto pochi contatti con l'esterno. Le isole, che prima erano una colonia britannica, oggi appartengono all'India e sono collegate da una strada che penetra nel cuore della riserva creata per gli Jarawa nel 1957. Inoltre, migliaia di coloni provenienti dall'India si sono stabiliti nelle isole e penetrano nella riserva senza sosta. Molti coloni si inoltrano nelle folte foreste degli Jarawa per cacciare di frodo la selvaggina dalla quale dipende il loro sostentamento; recentemente queste incursioni si sono intensificate e hanno provocato l'allontanamento di almeno un gruppo di indigeni.
In un primo tempo, il governo indiano aveva deciso di trasferire a forza gli Jarawa dalle loro foreste e di sedentarizzarli in "villaggi". La campagna lanciata da Survival contro tale progetto ha fino a ora avuto successo. Infatti, un tribunale indiano ha imposto all'amministrazione locale di fermare temporaneamente tali piani, di bloccare le intrusioni nel territorio indigeno e di sospendere il programmato ampliamento della strada che attraversa l'area. Tuttavia, recentemente le incursioni nel territorio Jarawa sono drammaticamente aumentate e, inoltre, i turisti hanno cominciato ad entrare illegalmente nel territorio.
Gli Jarawa sono cacciatori-raccoglitori nomadi che, nonostante l'arrivo dei coloni nelle loro isole più di cento anni fa, hanno sempre respinto i contatti con gli "esterni". Il loro numero è compreso tra le 200 e le 400 persone; nessuno al di fuori della tribù parla la loro lingua. Sono culturalmente e fisicamente molto diversi dagli Indiani che li circondano: gli studi suggeriscono che potrebbero avere un'origine comune ad alcuni popoli africani.
Fino a pochi anni fa non c'erano mai stati contatti pacifici tra la tribù e gli "esterni". Poi, nel 1997, pochi Jarawa hanno cominciato a uscire dalla foresta e a raggiungere la strada costruita attraverso la loro terra negli anni settanta nonostante si trattasse di un'area protetta. Alcuni accettarono passaggi sugli autobus che percorrevano la strada e si avventurarono nelle città. Da allora, gli Jarawa e i coloni hanno cominciato a superare la diffidenza reciproca e le incursioni illegali dei coloni sono diventate più frequenti.
Oggi, le apparizioni degli Jarawa lungo la strada sono diventate più rade. Recenti avvistamenti indicano che molti di loro indossano le ossa dei loro parenti attorno alla vita (un'usanza jarawa per onorare i defunti). Questo potrebbe significare che il loro tasso di mortalità è aumentato.
Gli Jarawa non sono l'unica tribù delle isole. I cosiddetti "Grandi Andamanesi" sono stati quasi cancellati dal trasferimento forzato voluto dalle autorità coloniali britanniche nel XIX secolo. Come altre popolazioni nomadi costrette a diventare stanziali, essi sono stati rapidamente indeboliti dalle mutate abitudini alimentari, dalla caduta dell'autostima e soprattutto dalle nuove malattie, e la loro popolazione è precipitata da 5.000 a solo 41 persone.
I Sentinelesi, un'altra tribù delle Andamane, vivono la stessa minaccia. Hanno il vantaggio di vivere su un'isola disabitata e di aver mantenuto un livello di isolamento anche maggiore di quello degli Jarawa reagendo con ostilità ai tentativi di approdo delle barche. Il governo sostiene di aver abbandonato il progetto di contattarli, tuttavia, sia i pescatori di frodo sia i funzionari del governo hanno visitato l'isola recentemente rischiando di contagiarli.
Gli Jarawa e i Sentinelesi sono estremamente vulnerabili. Il diritto di possedere le loro terre, sancito dal diritto internazionale, viene ignorato. Il governo indiano deve agire concretamente per proteggere le loro terre dai coloni, dai pescatori di frodo e dai turisti, altrimenti molti di loro moriranno.
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