La protesta degli Indiani costringe all’abrogazione di due leggi controverse
27 agosto 2008
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Le proteste di migliaia di Indiani di tutta l’Amazzonia peruviana hanno indotto il Congresso Peruviano ad abrogare due leggi controverse.
Le proteste sono state una risposta a due nuove leggi promulgate dal Presidente García che, secondo gli Indiani, minerebbero i loro diritti e renderebbero più facile agli estranei prendere il controllo dei loro territori.
Dopo dieci giorni di proteste, il Congresso ha votato l’abrogazione di due delle leggi più controverse, i Decreti Legislativi 1015 e 1073. Il leader dell’Organizzazione degli Indigeni dell’Amazzonia Peruviana (Aidesep) ha definito la decisione come l’annuncio di una “nuova alba” per i popoli indigeni del Perù.
Alle proteste, cessate la scorsa settimana, hanno partecipato circa 14.000 Indiani. Sono state bloccate le strade e un fiume; inoltre, gli indigeni hanno organizzato un picchetto presso un oleodotto e accerchiato un impianto idroelettrico.
La revoca delle due leggi deve ora essere approvata dall’Esecutivo.