Industrie e governi negano l’acqua ai popoli tribali

20 marzo 2008

Questa pagina è stata creata nel 2008 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I popoli tribali si vedano negato il diritto fondamentale all’acqua. È questo l’allarme lanciato da Survival in un sintetico rapporto reso pubblico in concomitanza con la giornata mondiale dell’acqua (22 marzo).

La situazione in cui versano nove differenti tribù, scelte a titolo di esempio, mostra come l’industria e i governi stiano distruggendo le fonti di approvigionamento d’acqua dei popoli tribali in varie parti del mondo.

Le fonti d’acqua tradizionalmente utilizzate dai popoli tribali vengono inquinate, deviate o a volte addirittura rimosse dall’industria e dai governi all’inseguimento di interessi privati.

L’acqua, che un tempo portava vita alle comunità, viene dirottata da organizzazioni che mirano a proteggere le proprie attività commerciali mentre i popoli tribali si ammalano – e muoiono – ai margini delle strade.

La vita di tutti i popoli tribali dipende dall’acqua che scorre o scaturisce dalle loro terre. Il poterne usufruire è un diritto fondamentale, indispensabile per la loro salute, per la loro indipendenza e per la loro stessa esistenza. Ma tutte le loro fonti stanno scomparendo.

Per leggere il rapporto, clicca qui (solo in inglese).

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