Colombia: bombardamenti e violenze contro i nomadi amazzonici

12 marzo 2008

Questa pagina è stata creata nel 2008 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

I Nukak, una delle ultime tribù nomadi dell’Amazzonia, sono stati tragicamente coinvolti nelle ripercussioni dei recenti negoziati svoltisi tra il governo e i guerriglieri di sinistra delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) per il rilascio di un ostaggio.

Nel tentativo di combattere i guerriglieri che hanno violentemente preso il controllo della terra indigena, l’esercito colombiano ha bombardato i Nukak. Molti di loro sono già stati costretti a fuggire verso una cittadina locale e si pensa che molti altri lo faranno presto.

I bombardamenti arrivano dopo l’uccisione di un uomo Nukak chiamato Monikaro per mano del Battaglione 44 delle FARC. Monikaro era fuggito dalla sua terra nel 2004 per sopravvivere al conflitto in corso tra l’esercito colombiano, i guerriglieri e i paramilitari per il controllo delle redditizie piantagioni locali di coca, materia prima della cocaina. La terra dei Nukak è oggi ambita anche dai coltivatori di palma da olio per la potenziale produzione di biocarburante e per le sue famose riserve di petrolio.

I Nukak hanno avuto il loro primo contatto con il mondo esterno nel 1988. Da allora, più della metà sono morti. Il loro territorio è stato progressivamente devastato dal conflitto e, nel 2003, i Nukak hanno cominciato a fuggire dalla loro terra in cerca di aiuto. Oggi, i Nukak sono costretti a condividere spazi angusti e risorse insufficienti, con la conseguente nascita di tensioni tra i vari clan.

Alcuni mesi fa, i Nukak avevano iniziato la lunga marcia per tornare a casa. Come Monikaro, speravano che la guerra civile che stava dilaniando la loro terra natale si fosse placata ma sono stati sorpresi della nuova ondata di violenze.

Francesca Casella, direttrice per l’Italia di Survival, ha commentato oggi: “È spaventoso che i Nukak, una delle poche tribù nomadi sopravvissute in Amazzonia, siano inghiottiti da una guerra che non li riguarda. Negli ultimi vent’anni, centinaia di loro sono morti – in parte a causa delle malattie importate dall’esterno, in parte a causa delle violenze di una guerra civile che ora li assedia da ogni lato. E tutti i contendenti di questo conflitto sembrano pronti a sacrificare le vite dei Nukak per i propri fini”.

Per partecipare alla campagna di sostegno ai Nukak, clicca qui.

Per ulteriori informazioni:
Francesca Casella – 02 8900671 – [email protected]
Oppure Miriam Ross: Tel 0044 207 6878734
E-mail: [email protected]

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