Leader jumma condannato a 17 anni di carcere
27 luglio 2007
Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.
Ranglai Mro, un leader jumma delle Chittagong Hill Tracts in Bangladesh, è stato condannato a scontare 17 anni di prigione per aver manifestato contro lo sfratto del suo popolo dalla propria terra destinata a diventare un centro d’addestramento militare.
Ranglai Mro era stato arrestato e torturato dalla polizia e dall’esercito lo scorso febbraio con l’accusa di possesso illegale di armi da fuoco. Si ritiene che le accuse siano state inventate come rappresaglia per la sua attività in difesa dei diritti alla terra del popolo mru.
Nel dicembre 2006, 750 famiglie mru (o mro) erano state espulse dalla loro terra. I Mru, che costituiscono una delle undici tribù del popolo jumma, vivono nei lontani villaggi del distretto di Bandarban Hill, nelle Chittagong Hill Tracts, e la loro terra è la loro unica fonte di sostentamento.
Da quando è stato dichiarato lo stato di emergenza, lo scorso gennaio, in Bangladesh, sono stati arrestati e imprigionati molti altri leader jumma. Le organizzazioni locali per la difesa dei diritti umani ritengono che l’esercito stia usando lo stato d’emergenza come pretesto per aumentare l’oppressione nelle colline Chittagong.
Survival esorta il governo provvisorio del Bangladesh a onorare le promesse fatte al popolo jumma con gli accordi di pace firmati nel 1997, a restituire le terre confiscate e a mettere fine all’occupazione militare delle Chittagong Hill tracts.
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