I Penan ricostruiscono le barricate

3 aprile 2007

Questa pagina è stata creata nel 2007 e potrebbe contenere un linguaggio ormai obsoleto.

Membri della tribù dei Penan hanno ricostruito la barricata smantellata un mese fa dalla polizia e dai tagliatori di legname.

I Penan hanno bloccato le vie che consentivano l’accesso dei disboscatori alla foresta, per impedire al gigante malese del legname, la Samling, di distruggere una delle ultime foreste pluviali incontaminate rimaste nel Sarawak.

I Penan dipendono da questa foresta per il cibo e tutti gli altri bisogni; senza di essa non potrebbero sopravvivere come popolo indipendente e autosufficiente.

I Penan hanno dichiarato alla Commissione per i Diritti Umani della Malesia (Suhakam) che continueranno a bloccare la strada per difendere la loro terra ancestrale.

”Vogliono disboscare la nostra terra, ma noi non lo permetteremo”, ha detto una delegazione di Penan ai funzionari della Suhakam durante un incontro svoltosi la settimana scorsa nella città di Miri.

I Penan ritengono che, se non resistessero ai taglialegna, tutta la foresta che resta nella zona verrebbe distrutta nel giro di due anni. La Samling, infatti, ha già disboscato una vasta area della loro foresta pluviale.

Nel giugno 2006 le autorità malesi avevano annunciato l’intenzione di smantellare la barricata nei pressi della comunità di Long Benali e di arrestare quattro leader Penan ma, in seguito alle proteste dei sostenitori di Survival e di altre organizzazioni internazionali, avevano desistito.

Alla fine lo smantellamento è avvenuto il 7 febbraio 2007, seguito dalla condanna internazionale.

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