Papa Francesco chiede di proteggere i popoli indigeni e le loro terre
24 giugno 2015
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Nella sua enciclica sui cambiamenti climatici – che negli ultimi giorni ha ricevuto moltissima attenzione mediatica – Papa Francesco ha riconosciuto il ruolo dei popoli indigeni nella conservazione, e il forte legame che questi hanno con la loro terra.
Nel documento ‘Sulla cura della casa comune’ Papa Francesco scrive infatti che “è indispensabile prestare speciale attenzione alle comunità aborigene con le loro tradizioni culturali. Non sono una semplice minoranza tra le altre, ma piuttosto devono diventare i principali interlocutori, soprattutto nel momento in cui si procede con grandi progetti che interessano i loro spazi.”
“Per loro, infatti, la terra non è un bene economico, ma un dono di Dio e degli antenati che in essa riposano, uno spazio sacro con il quale hanno il bisogno di interagire per alimentare la loro identità e i loro valori.”
“Quando rimangono nei loro territori, sono quelli che meglio se ne prendono cura. Tuttavia, in diverse parti del mondo, sono oggetto di pressioni affinché abbandonino le loro terre e le lascino libere per progetti estrattivi, agricoli o di allevamento che non prestano attenzione al degrado della natura e della cultura.”
Il Papa ha inoltre sottolineato che i popoli indigeni dovrebbero essere ascoltati quando si vogliono risolvere problemi ambientali: “…l’ecologia richiede anche la cura delle ricchezze culturali dell’umanità nel loro significato più ampio. In modo più diretto, chiede di prestare attenzione alle culture locali nel momento in cui si analizzano questioni legate all’ambiente, facendo dialogare il linguaggio tecnico-scientifico con il linguaggio popolare.”
Infine, nella sua enciclica il Papa ha criticato il fallimento dei governi nel proteggere i territori indigeni e nel consultare questi popoli sui progetti che li riguardano. E ha chiesto a “individui e gruppi locali” di agire per costringere i governi a renderne conto.