Pire’i, cacciatore Awá, muore per un tragico incidente
Survival International è profondamente addolorata per la morte di Pire’i Awá.
Pire’i viveva con la sua famiglia nel territorio indigeno Awá, nella parte orientale dell’Amazzonia brasiliana. La sua morte improvvisa, dovuta a una caduta dall’albero mentre cacciava, ha sconvolto i suoi parenti e tutti coloro che lo conoscevano.
Pire’i era in prima linea nella lotta del suo popolo per sfrattare allevatori e trafficanti di legname illegali dalla foresta. Aveva denunciato instancabilmente le invasioni e l’inerzia del governo, esprimendo profonda rabbia e preoccupazione per la salute e la sopravvivenza dei suoi parenti. Durante la decennale campagna condotta da Survival a fianco degli Awá per la protezione della loro terra, aveva detto a una ricercatrice di Survival: “Non so cosa mangeremo… stanno distruggendo tutto… l’intera area… questa terra è mia, è nostra. Noi Indiani viviamo nella foresta. Questa è terra indigena. Noi non attacchiamo il popolo dei bianchi…qui abbiamo cervi, cinghiali, tartarughe; i trafficanti di legname hanno ucciso tutte le tartarughe, gli incendi le stanno uccidendo, uccideranno tutto”.
Era estremamente preoccupato per il futuro degli Awá incontattati che evitano il contatto con gli esterni e che saranno spazzati via se la loro foresta non sarà protetta. “Non mi piacciono i trafficanti di legname” aveva spiegato a Survival. “I trafficanti di legname hanno detto ‘Vogliamo uccidere gli Indiani’”.
Nel 2014, a seguito delle incessanti pressioni degli Awá e dei loro alleati, il governo brasiliano inviò centinaia di militari nel territorio della tribù per sfrattare i trafficanti di legname e gli allevatori. Alla fine dell’operazione di polizia, Pire’i era stato portato in sorvolo su un elicottero per vedere i risultati: era euforico ed emozionato nel vedere che i trafficanti di legname e i coloni se ne erano andati.
“Sono salito sull’elicottero. Abbiamo volato tutto intorno e ho visto la nostra terra svuotata dai Bianchi, libera solo per gli Awá. Lo abbiamo ottenuto tutti insieme. Voi vivete molto lontano ma ci avete aiutato tanto. Ora sono felice. Va tutto bene.”
L’amore di Pire’i per la foresta, il suo ottimismo e la sua determinazione illuminavano tutti coloro che lo conoscevano.
Potete vedere Pire’i raccontare della sua felicità per lo sfratto dei trafficanti di legname e degli allevatori dal suo territorio in questo video prodotto poco dopo la vittoria della campagna. “Ora siamo felici. Cantiamo e cacciamo, nel profondo della foresta… Le nostre famiglie sono felici.”
In questo momento difficile, il nostro pensiero va alla famiglia e ai parenti di Pire’i.
Sotto riportiamo un estratto di una delle tante conversazioni che abbiamo avuto nel corso degli anni con Pire’i, visitando la sua comunità quando l’invasione dei trafficanti di legname era al suo culmine:
“I trafficanti di legname stanno distruggendo tutta la terra. Distruggeranno l’intera area. Stanno abbattendo gli alberi e distruggeranno tutto. I tuquinho, i capu, i tapiri sono fuggiti via, anche le scimmie - tutte le scimmie sono fuggite… scimmie, maiali, tapiri, stanno tutti scappando via.
“I trafficanti distruggeranno l’area intera. Bruceranno tutto. Le tartarughe, i paca, gli armadilli… Le tartarughe sono tutte morte, i paca sono morti, tutto è distrutto, tutto sta morendo.
“Soffriremo la fame, i bambini avranno fame, mia figlia avrà fame e avrò fame anche io. Non resterà più nulla nella foresta… I trafficanti di legname vengono qui con i loro camion e portano via gli alberi. I trafficanti di legname stanno distruggendo tutto ciò che c’è nella mia terra. Arrivano i camion, caricano gli alberi, fanno molto rumore e i cinghiali fuggono via… Non riesco più a trovare selvaggina. Non riesco a trovare nulla. I bambini hanno fame, tutti i bambini hanno fame, cosa mangeranno?
“Nella foresta arrivano i camion dei trafficanti di legname; camion, auto, 4X4, molti veicoli vengono e portano via gli alberi. Quindi non è rimasto nulla, tutti gli animali sono scappati via, non c’è più niente, niente, niente di niente! I bambini hanno fame. I bambini hanno fame e io sono arrabbiato con i trafficanti di legname”.
Nota: Clicca qui per vedere un video del successo della campagna per salvare gli Awá