Sierra del Divisor
Una terra unica, in pericolo

Il Parco Nazionale Sierra del Divisor: un ambiente unico e ad altissima biodiversita’, abitato da diverse tribu’ incontattate.

Nel 1959 i missionari hanno forzato il contatto con un gruppo di Isconahua.
La truffa della conservazione
La straordinaria biodiversità della regione dimostra che i popoli indigeni sono i migliori custodi dei loro ambienti. Tuttavia, questi custodi e le loro terre non godono della protezione di cui invece avrebbero disperatamente bisogno. Nel 2015 il governo ha creato il Parco Nazionale Sierra del Divisor, celebrato come un passo importante per la difesa della diversità della fauna e dei popoli indigeni. Nella realtà, tuttavia, le vite degli Indiani sono ancora in pericolo perché il governo vuole aprire l’area alle prospezioni petrolifere. È una truffa. E danneggia sia la conservazione sia i popoli più vulnerabili della regione.
La minaccia del petrolio

I Matses contattati che vivono nelle vicinanze si sono opposti fermamente alle prospezioni petrolifere.

Le prospezioni petrolifere avranno un impatto anche sui Matses contattati che vivono nelle vicinanze.
Strade e treni
All’orizzonte ci sono nuove minacce. Sono infatti state proposte due diverse vie di comunicazione: una strada e una linea ferroviaria. Scorreranno tra Perù e Brasile, e probabilmente attraverseranno il parco nazionale. Queste vie apriranno la regione a ulteriori attività minerarie, a disboscamento e traffici di droga che potrebbero sterminare le tribù incontattate della regione.
Cosa chiede Survival
Il tempo sta per scadere. Survival International chiede al governo peruviano di proteggere le sue tribù incontattate. E questo potrà avvenire solo proibendo le attività commerciali nelle loro terre. Un parco nazionale che permette prospezioni petrolifere al suo interno è una contraddizione e una truffa. E danneggia la conservazione. Difendere i popoli indigeni è il modo migliore per proteggere l’ambiente. Combattiamo questi abusi per i popoli indigeni, per la natura, per tutta l’umanità. Chiediamo al governo peruviano di proibire prospezioni petrolifere nel parco e di proteggere i confini delle terre delle tribù incontattate. Stiamo facendo tutto il possibile per rendere le loro terre sicure e dar loro la possibilità di determinare autonomamente il proprio futuro.
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