In netto contrasto con le immagini positive genericamente associate alla tutela del patrimonio comune, in molti siti “naturali” riconosciuti come Patrimonio Mondiale si verificano tragici abusi con la complicità (e a volte persino con il sostegno) dell’UNESCO. Indagini condotte da Survival International in Africa e Asia hanno riscontrato ripetuti casi di sfratti, torture, stupri e omicidi di indigeni all’interno e nei pressi di siti Patrimonio dell’Umanità. Esortiamo quindi UNESCO a smettere di finanziare il modello della “conservazione fortezza” e a rimuovere dal suo elenco i siti in cui si verificano atroci violazioni dei diritti umani. Leggi il nostro rapporto completo: https://www.survival.it/campagne/DecolonizziamoUNESCO